Ugolino Urbevetano fu arcidiacono della Cattedrale di Forlì e musicista del XV secolo. La definizione di Ugolino da Forlì fu, con molta probabilità, la “definitiva” precisazione di una Commissione Toponomastica del 1950 – in occasione della denominazione di una strada – per indicare che Ugolino senza cognome, ma detto Urbevetano, era veramente di Forlì.
Qualcuno infatti, aveva legittimamente avanzato l’ipotesi di una nascita ad Orvieto. Ma l’impagabile Antonio Mambelli raccolse in proposito un nutrito numero di opinioni autorevoli che affermavano il contrario: Il Biondo (Flavio Biondo nda) lo dichiara forlivese di nascita, altrettanto il concittadino P. Giacinto Sbaraglia, in una lettera da Roma del 5 settembre del 1761 al P. Martini in Bologna, in che scrive che orvietano era il cognome e la sua patria Forlì. Il dott. Pietro Reggiani (Studi Romagnoli VI 1955 nda) afferma che benché nativo di Forlì si disse da Orvieto, terra di suo padre Francesco, per formarsi un cognome essendone privo…
Ugolino, forlivese o urbevetano, fu un grande musicista teorico citato persino dall’istituto Americano di Musicologia. Il suo trattato più famoso è De Musica Mensurata (mensurale è un sistema di scrittura musicale). Per la storia della nostra città assume grande importanza la sua presenza in Forlì il 4 febbraio 1428. Pare infatti che Ugolino sia stato testimone del miracolo forlivese per eccellenza: il miracolo della Madonna del Fuoco. Pare essere suo il primo lascito testamentario a favore del culto della futura patrona forlivese. Morì a Ferrara.