Ugo Ravaioli, nato nel 1951, è stato un importante giornalista forlivese. Per molti anni è stato capo della redazione forlivese, cesenate e di Romagna Sport de Il Resto del Carlino. Ha formato numerosi cronisti che hanno poi intrapreso una carriera di successo. Chi scrive queste righe ha avuto la fortuna di frequentare, anche se da semplice collaboratore, la redazione di via Giorgio Regnoli quando Ravaioli ne scandiva le pubblicazioni. Sempre acuto, sempre ponderato, spesso ironico e all’occorrenza pungente, Ravaioli è stato un vero maestro dell’informazione.
Era uno studente liceale in attesa di iscriversi a Scienze politiche quando inviò i primi articoli a quello che sarà il giornale di basket più importane d’Italia: I Giganti del Basket. In quel momento la sua passione per la pallacanestro e quella per il giornalismo iniziarono a formare il futuro giornalista di successo. Poi nacque Pressing!!, il periodico del Basket Club Forlì che seguiva le gesta della Libertas, e l’allenatore forlivese Renzo Paganelli lo indicò come il più adatto a scrivere sull’attività giovanile. Esplode la meteora Ugo Ravaioli – si legge proprio su Pressing!! del 9 aprile 1970 -. Scrive bene, è tagliente, si ricorda di un sacco di cose, è preparato tecnicamente. Userà due pseudonimi: Giulio Ovara (anagramma del suo nome) e Redcap (redattore capo).
Ampliò la collaborazione con I Giganti e prese in mano l’ultima gestione di Pressing!! mentre assieme a Leonello Flamigni creò “Zona 13”, settimanale di Basket che comprendeva le zone di Forlì, Pesaro e Ravenna. In un’intervista rilasciata a Giacomo Partisani, direttore di Italbasket, Ugo confessò di aver detto “no” al grande Aldo Giordani che gli chiese di seguirlo al Guerrin Sportivo e a Superbasket nel ruolo di vice direttore.
Fu Marino Bartoletti a suggerirgli di bussare alle porte de Il Resto del Carlino. Così, dal 1969, scrisse di cronaca e di pallacanestro acquisendo sempre più spazio nelle colonne del quotidiano “forlivese”. Venne assunto nel 1977 e rimase fino al 2010, anno in cui andò in pensione. Divenne professionista nel 1979 ricoprendo il ruolo di prima firma del basket forlivese. Tra i migliori in Italia. Contemporaneamente allenò, prima il femminile e poi quella che per un breve periodo fu la seconda forza del basket cittadino, la Caveja. Ecco il motivo per cui le sue cronache sulla pagina nazionale erano sempre accompagnate da efficaci considerazioni tecniche. La squadra di Forlì con i nomi di Jollycolombani, Recoaro, Acquabrillante, Latini ebbe la prima firma in Ugo Ravaioli. Ma non mancava la sua puntuale penna sui pezzi di cronaca, cultura, economia, politica. Redcap era maturato.
Non è un caso se nel 1989 divenne redattore capo della pagina forlivese de Il Resto del Carlino e successivamente anche di quella cesenate. Eccolo nella stanza in fondo al camerone al primo piano in via Giorgio Regnoli concentrato a curare le sue efficaci radiografie della città in un periodo di grande importanza economica e un attimo dopo a controllare le bozze dei più giovani seduti di fronte alla sua scrivania. Competente. Autorevole. Magnanimo. Con una bugiarda fama di scontroso creata da chi non lo conosceva veramente. Sempre pronto ad aiutare, sempre pronto a consigliare. Fino al giorno della sua pensione. Come fanno i veri maestri.
In un vecchio articolo scritto da lui stesso si legge: Mettendo per la prima volta un piedino in una redazione non sapevo di essere salito su un autobus che mi avrebbe portato lontano: nel castello dei miei sogni. E quel castello, da lui stesso costruito, lo trasformò in un autorevole e generoso professionista della notizia. Tra i migliori.
Redcap, ci ha lasciati il 6 aprile del 2021.