Tullo Morgagni, di Andrea e Giulitta Monti, fu un giornalista di fama internazionale, divulgatore dello sport aereo e ideatore del “Giro d’Italia” ciclistico. Nacque a Forlì il 25 settembre 1881, morì a Verona in un incidente aereo il giorno 2 agosto 1919 alle ore 17. Con lui persero la vita il concittadino pilota Luigi Ridolfi e altre 14 persone. Tullo era il fratello di Manlio Morgagni che nel Ventennio sarà l’uomo di fiducia di Mussolini.
Appena adolescente fondò a Forlì un circolo giovanile repubblicano, ma esigenze familiari lo condussero presto a Milano. Nella capitale lombarda ricoprì il ruolo di segretario del partito, ma la sua scelta fu quella di fare il giornalista. Forte della sua energica personalità riuscì ad entrare come aiuto di cronaca all’Italia del Popolo (fondato da Dario Papa) dove seppe farsi apprezzare per il carattere, le idee e l’attaccamento al lavoro.
Nel 1904 effettuò il suo primo volo sull’areostato Centauro del capitano Brunner raccontando poi l’evento con un articolo dal titolo particolare: Alla conquista dell’acqua in aria. In quell’occasione si consumò un incontro importante. Egli stesso scrive: Sul Centauro, impaziente di essere liberato, salimmo col Capitano Brunner; F. C. Costamagna, il simpatico direttore della Gazzetta dello Sport, ed io. La sua passione, le sue idee e le sue aspirazioni per il futuro sportivo italiano erano già altissime.
In quello stesso 1904 l’Italia del Popolo chiuse i battenti e poco tempo dopo il forlivese entrò alla Gazzetta dello Sport nella sede di via Santa Redegonda. In breve tempo ne divenne il simbolo. Credendo senza riserve alle potenzialità del ciclismo, nel 1905 organizzò per la Gazzetta il primo Giro di Lombardia, manifestazione che rappresentò il decollo del ciclismo agonistico nazionale. Poi nel 1907 fu la volta della Milano Sanremo ed infine, nel 1909, il Giro d’Italia.
Assestamenti societari in seno alla Gazzetta dello Sport spinsero Morgagni a fondare, nel 1913, Lo Sport Illustrato che, allo scoppio del primo conflitto mondiale, si trasformerà in Lo Sport Illustrato e la Guerra. Il titolo verrà ancora modificato nel 1917 in Il Secolo Illustrato. Quest’ultimo sarà il giornale delle trincee e dei campi di aviazione: grazie a quelle pagine i piloti diventarono popolari e amati dalla gente. La sua ultima creatura sarà ancora legata all’aria, si tratta di Nel Cielo, supplemento quindicinale al Secolo Illustrato. Tra il 1917 e il 1918 istituì anche numerosi premi a favore degli eroi aviatori che effettuavano le operazioni di guerra più eroiche ed efficaci. Per tale iniziativa ricevette lettere di encomio dalle autorità civili e militari e il ringraziamento di Gabriele D’Annunzio.
Come si diceva in apertura, l’amore per l’aviazione gli sarà fatale. Nell’incidente aereo del 2 agosto 1919 a Verona, persero la vita 16 persone: il pilota forlivese Luigi Ridolfi e il pilota Marco Resnati; 5 giornalisti: Tullo Morgagni direttore del Secolo Illustrato, Tancredi Zanghieri del Secolo, Oreste Cipriani del Corriere della Sera, Mario Bruni della Sera, Giannetto Bisi del Mondo, il tenente Sante Rovida, l’industriale Giovanni Bernareggi, Carlo Casiraghi, Giacomo Corbetta, Luigi Chiesura, Mario Bertolini, i motoristi Luigi Gascone e Guglielmo Visconti. Il Caproni 600, che il mattino aveva sorvolato Venezia, precipitò da oltre mille metri di altezza. I resti del biplano furono ritrovati nel raggio di oltre 400 metri. La Domenica del Corriere scrisse: “Morgagnino” fu uno degli esponenti più validi dell’Italia sportiva per la quale combatté le sue più vive lotte e riportò parecchi trionfi.
Le manifestazioni di cordoglio ai familiari arrivarono da tutte le testate giornalistiche d’Italia e non solo. Moltissime anche le testimonianze personali. Ne citiamo solo alcune.
Benito Mussolini fondatore e direttore de Il Popolo d’Italia. Cara e gentile signora, La notizia che ho ricevuto ieri sera mi ha costernato. Il caso è stato veramente orribile, e l’unica consolazione è il pensiero che Tullo è caduto come in combattimento. Signora io le sono vicino con tutto il cuore. Le parole non esprimono il mio stato d’animo. Mi creda, con devozione, suo.
Margherita Sarfatti redattrice de Il Popolo d’Italia: La prego di sentire, caro signore e amico, quale viva parte prenda io pure al suo grande dolore. Conoscevo il suo simpatico e valoroso fratello, e questo accresce naturalmente il mio grande rimpianto.
Pietro Nenni redattore del Secolo: Partecipo fraternamente tuo dolore.
Ercole Adriano Ceccarelli (sindaco di Forlì alla fine dell’800). Carissimo Andreuccio, A te, alla tua Giulitta, a tutti i tuoi, si volge il nostro pensiero commosso e contristato. La sventura che così fulmineamente vi ha colpito portando la desolazione nella tua famiglia, non consente parole di conforto. Maria ed io vi compiangiamo e vi ricordiamo con cordiale immutata amicizia. Tuo.
Giuseppe Bellini sindaco repubblicano di Forlì. Con l’antico cuore di amico e di fratello divido interamente io tuo grande dolore.
Innumerevoli i telegrammi: Rino Alessi direttore del “Piccolo”. Il generale Pietro Pontremoli, Gianni e Federico Caproni dell’omonima azienda aeronautica, Armando Casalini, Attilio Monti e Leonida Bonavita di Forlì.
I feretri dei deceduti nell’incidente aereo giunsero a Milano il 5 agosto. Quello stesso giorno ebbero luogo i funerali di cui il Municipio si accollò le spese. Grande fu la dimostrazione di cordoglio di tutta Milano – scrive Manlio Morgagni, fratello di Tullo – Due fitte e reverenti ali di popolo erano schierate lungo tutto il percorso del corteo. Stormi di velivoli, seguendo una gentile usanza di guerra, volteggiavano arditamente sul corteo, recando ai caduti l’estremo saluto dei campioni dell’aria. La salma di Tullo Morgagni fu cremata il giorno seguente.
Per molti anni furono istituiti coppe e premi in onore del forlivese. Si tratta di gare sportive di ogni genere: di atletica, ginnastica, ciclismo… A Forlì fu istituita una corsa ciclistica che legò il nome di Tullo Morgagni a quello del pilota forlivese Luigi Ridolfi. Anche il regime fascista cavalcò la fama e la passione del giovane, battagliero, giornalista repubblicano. Rivoluzionario e romagnolo. I forlivesi hanno dedicato al loro concittadino lo stadio comunale.
Bibliografia:
Manlio Morgagni (a cura di). In memoria di Tullo Morgagni. Gustavo Modiano & C. 1920, Milano. Biblioteca Aurelio Saffi, Gaddi, 21/7.
Marco Viroli e Gabriele Zelli. Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2. Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2017.
Domenico Guzzo. La ricerca della modernità: Luigi Ridolfi, Tullo e Manlio Morgagni. In Romagna in trasformazione. Forlì e il forlivese dal dopoguerra al regime, 1919-1932. Graficamente. Forlì, 2019.
Il Secolo Illustrato.
Domenico Guzzo. Tullo Morgagni, il giornalista volante che inventò il Giro d’Italia. Leg Edizioni, 2021.