Mirna Milandri. Terra e Fuoco.
Le pietre e i mattoni che incontrate, in quel lembo di terra romagnola (la Lerga ad Scarpel), hanno fatto da testimoni alla vita di persone semplici che hanno subito sofferenza e distruzione, paura e dolore, lavoro e sacrificio. Proprio per questo hanno saputo essere fautrici di un futuro migliore dal sapore di Libertà.
Incipit – Il ricordo di una bambina (1963) di quando il babbo portò a casa uno strano oggetto che si rilevò un mattone fuso, bruciato proveniente dalla Fornace di Pievequinta.
Cap. 1 – Terra – La terra, la zolla, racconta (in prima persona) la storia geologica della zona iniziando dal momento in cui il mare si ritirò da sotto le colline di Bertinoro, arrivando all’estrazione dell’argilla da otto metri di profondità per finire come materia prima nel costruenda fornace 1957.
Cap. 2 – Fuoco – Il fuoco, racconta (in prima persona) come trasforma la terra in pietra, attraverso un fatto veramente accaduto, durante la prima cottura di pietre che dovevano servire a costruire la fornace, che finì male e da cui deriva, lo strano oggetto descritto nell’incipit.
Cap. 3 – Walter Milandri – Testimone diretto della costruzione del forno Hoffman della fornace. Inizia a raccontare (in prima persona) la sua storia dalla nascita 1925, la gioventù, la cultura contadina, le difficoltà del periodo fascista, l’occupazione tedesca, il lavoro coatto alla TODT, il passaggio del fronte e la ricostruzione compreso la storia della fornace fino al 1977, non perdendo mai di vista il territorio e la sua storia.
Cap. 4 – Il Forno Hoffman – Il forno racconta (in prima persona) le vicissitudine del lavoro nella fornace: la produzione, le vicende economiche e l’umanità che girava attorno a esso, compreso l’ammodernamento del dopoguerra di quella zona dimenticata, dall’arrivo dell’energia elettrica al tracciato dell’autostrada A14.
Cap. 5 – La famiglia Zambaja – Attraverso i personaggi (veri) di questa famiglia si racconta la difficoltà dei mezzadri, specie in quella zona poco fertile, in particolare durante il passaggio del fronte con l’arrivo dei soldati Sick.
Cap. 6 – 7 – 8 -9 – 10 – Raccontano la storia (veramente accaduta) di un casolare particolare dove le famiglie che l’abitavano si alternavano velocemente dal 1942 in poi. Le famiglie erano spaventate dai rumori strani, che supportati da una storia di violenza famigliare e credenze popolari finirono per far intervenire uno strano personaggio: Ciuma e stargon. Dopo il suo intervento i rumori svanirono, ma una volta ripulito il casolare per il cambio di famiglia a mezzadria ricominciarono, fino alla completa autodistruzione per abbandono, negli anni ’80.
Cap. 11 – E palaz Panocia – Storie, leggende, personaggi vicissitudini del Palazzo Morattini Monsignani.
Cap. 12 – Una storia dimenticata – Aldo ad Pradgel – Un signore nato nel 1918 racconta la storia del suo casolare, della sua famiglia vittime di un bombardamento avvenuto il 23 ottobre 1944. Questa storia non risulta negli eventi ricordati negli archivi storici del passaggio del fronte. Dopo fanti anni, questo signore di 101 anni ha raccontato con lucidità e competenza di termini cose che neppure i parenti più stretti sapevano.
Glossario– 66 note a spiegazione dei termini dialettali, storici, tecnici, biografiche ed etimologiche dei nomi e dei termini utilizzati.