Letterato e storico forlivese, Commendatore di Santo Stefano, nato nel 1625, morto nel 1695. Discendente di un’antica nobile famiglia proprietaria di un palazzo nell’odierna piazza Dante Alighieri, edificio che dal 1790 ospita la sede del Vescovado. Grazie al posto conquistato tra gli eruditi del tempo il Marchesi divenne “Principe” dell’Accademia dei Filergiti.
Cronista e biografo, scrisse numerose opere tra le quali spicca per notorietà il Supplemento Istorico della Città di Forlì del 1678 realizzato, come scrisse l’autore stesso, a integrazione della Istoria della Città di Forlì di Paolo Bonoli del 1661. Il Supplemento è un’opera consistente e cronologicamente rilevante nella quale sono racchiusi numerosissimi avvenimenti politici (non solo forlivesi), battaglie, testimonianze, ritrovamenti archeologici, date, dalle origini della città all’anno della pubblicazione. Tra le sue pagine non manca però quel “tocco” di immaginazione e folclore raramente assente nelle cronache della città di Forlì. Per questo il critico Giuliano Missirini lo definisce: un cronista con ambizioni di storico. L’opera del Marchesi è comunque da sempre un’importante fonte di notizie per gli storici locali. Di grande interesse risulta anche la sezione dedicata alle armi gentilizie forlivesi di quella seconda metà del XVII secolo.
Forlì gli ha dedicato una via nel quartiere Schiavonia-San Biagio. L’elenco Generale delle Strade e Piazze della Città di Forlì del 1899 ci informa che la denominazione: via Sigismondo Marchesi andò a sostituire la precedente denominazione: via Episcopio Nuovo. Le osservazioni a corredo della voce sono interessanti: Il noto storico nostro, ampliatore e continuatore della storia del Bonoli. La famiglia sua fu nobile e delle primarie di Forlì. Di essa va pur ricordato Giorgio Viviano che nel 1727 pubblicò le Vitae virorum più volte citata e la Galleria dell’Onore. La loro casa è quella su cui è infissa la targa viaria.