di Mauro Mariani
Nel 1867, per la prima volta, compare sui documenti parrocchiali di Carpinello il maestro comunale, è Aristide Bacciocchi di Civitella di Romagna. Abita in una casa di proprietà del veterinario Romualdo Bentivogli posta al numero 2 dell’attuale via Carradori, proprio di fronte all’antica caserma locale dei Carabinieri. Ha 32 anni ed è figlio di Giovanni e Caterina Massi. Insieme a lui abita la moglie Filomena Carli di Giuseppe e Giovanna Zenoni, comacchiese di 31 anni. Nel 1870 risulta trasferito nel fabbricato più a ridosso della via Cervese che appartiene a Matteo Ricci. In quello steso luogo risiede nel 1872 e nel 1874, ultimo anno della sua presenza a Carpinello. Il 12 gennaio di quel 1874 gli nasce il figlio Giuseppe Raoul.
Aristide Bacciocchi è una persona impegnata politicamente. Nel 1879 risulta essere insegnante al Ronco ed è sorvegliato dal Comando dei Carabinieri di Forlì in quanto appartenente al movimento socialista internazionalista. Un rapporto dei Militari di quell’anno spiega esplicitamente: […] alla sera mentre i giovani si portano alla scuola per imparare a leggere e scrivere insegna loro teorie internazionalistiche e pericolose alla sicurezza pubblica […]
Nel 1876 il fabbricato dello stesso Ricci è abitato da numerose famiglie di artigiani e imprenditori. Fra loro compare anche il nuovo maestro comunale Simone Strumia e la sua numerosa famiglia. Probabilmente il nutrito gruppo è sistemato nell’appartamento già abitato dal maestro Bacciocchi. Il maestro Simone, figlio di Carlo e Caterina Luffo, era nato a Sommariva del Bosco in provincia di Cuneo (Piemonte) ed aveva 61 anni. Con lui troviamo la seconda moglie Adele Raggi di Gioacchino, originaria di Rocca San Casciano di 40 anni, anche lei insegnante. Il 17 aprile 1876 viene battezzata a Carpinello la loro ultima nata, Maria. In casa con loro ci sono i figli, Carlo di 21 anni nato a Piangi in Piemonte, Giuseppina di 9 anni battezzata ai Cappuccinini di Forlì, quindi Cesare, Alessandra e Augusto rispettivamente di 3 e 2 e un anno, tutti nati a Villafranca. E’ inoltre presente la serva Rosa Moschini di 22 anni, nata a Sarturano in Toscana.
Strumia subì un triste destino. Il 26 giugno 1877 mori di tifo la moglie Adele (la prima moglie si chiamava Rosa Binda ed era un’insegnante) e il mese successivo la figlia Alessandra.
Nel 1978 non compare più in famiglia il figlio Carlo, anche lui maestro, passato all’insegnamento a Pievequinta. Carlo ha sposato Itala Pasolini di 25 anni di Cesena. Il maestro Simone Strumia ha l’esigenza di gestire la situazione famigliare e così commiata la serva e nel 1881 si sposa per la terza volta con un’altra insegnante, la forlivese Bramante Silvagni che ha 45 anni. Di loro non sappiamo altro.
Nei registri parrocchiali non si hanno altre tracce di maestri e maestre fino al 1892 quando vengono nominate per il 1892 (ultimo anno di cui abbiamo documenti) tre maestre: Carolina di Antonio, e le sorelle Benini: Ida e Cesira figlie di Luigi e Centolani. Le tre insegnanti hanno rispettivamente 19, 24 e 34 anni.
Ciò che non ci forniscono i documenti parrocchiali è la collocazione della scuola. L’edificio non viene mai indicato tra le righe dai parroci. Ma da alcune memorie di paese e da una foto privata che ritrae una scolaresca, si ipotizza che questa fosse collocata nello stesso stabile dove alloggiavano gli insegnanti, cioè nel fabbricato appartenente a Matteo Ricci, posto sulla Cervese in angolo con la Via Carradori, stabile poi divenuto di proprietà ai Bartoletti. L’immobile occupa ancora parzialmente lo stesso perimetro.
Bibliografia:
Un sentito ringraziamento va a don Mauro Ballestra e al personale dell’Archivio di Stato di Forlì-Cesena.
La ricerca è stata effettuata su documenti originali dello Stato delle anime della parrocchia di Carpinello.
Archivio di Stato di Forlì-Cesena. Tribunale Penale.
Silvano Bedei. Vertenza Strumia, su Forlimpopoli Documenti e studi nr. 31. Comune di Forlimpopoli, 2020.