Sigismondo Marchesi, cronista secentesco, con la sua bella ipotesi sull’origine del toponimo ha convinto quasi tutti… Raccontando un episodio militare del XIII secolo scrive: I Faventini (…) seguitarono la cominciata impresa, abbrugiando tutto quel villaggio detto Roncadello per una bella Rocca che quivi antica si ritrovava, che per esser di forma piccola, si chiamava più anticamente la Roccadella. I vecchi registri toponomastici comunali assecondano tale definizione, così come Ettore Casadei sulla sua famosa guida dei primi del ‘900’. Nonostante la stima che nutriamo nei confronti del Marchesi, la nostra opinione è diversa. La più probabile derivazione pare infatti essere, come nel caso del quartiere Ronco, quella dal latino runcare, cioè mettere a coltura un terreno, dissodare, quindi roncolare, diserbare, tagliare le piante con la roncola: la runca.
Facciamo qualche considerazione. Sulla Descriptio Romandiole, importante censimento fiscale concluso dal Cardinale Anglic per lo Stato della Chiesa nel 1371, il nostro Roncadello viene chiamato Roncadelli. E la presenza di una via Roncogrosso nella vicina Barisano, risulta particolarmente interessante trattandosi probabilmente di un nome nato proprio in contrapposizione ai piccoli ronchi: i roncadelli. La ricerca ci porta inoltre a individuare un’antica strada vicinale Dei Roncadelli a Ravaldino in Monte. La zona è distante, d’accordo, ma la denominazione porta comunque a una riflessione: Forlì, antica terra di “ronchi”? Decisamente sì.
Sul Libro Biscia di San Mercuriale, in atti del XII secolo, facciamo messe di ronchi: Roncus de Bonofiliis, Roncus de Brocco, Roncus de Folcardo, Roncus de Valerii, e anche Roncus Taudoli, ovvero Runchotaudoli, che Tagliaferri e Gurioli identificato proprio in Roncadello.
Non Roccatella, quindi, ma Ronchadelli. Una serie di piccoli ronchi. Aree“bonificate”. Assegnate e messe a coltura grazie alla roncola. Disboscate. “Roncolate”. In alternativa un plausibile Runchotaudoli: ronco dei Theodoli.
Voci correlate al quartiere Roncadello: