Nel territorio di Forlì esiste una via che ha assunto il nome dall’antica presenza di un pilastrino. E’, appunto, via Del Pilastrino. Attraversa i quartieri di Roncadello, Branzolino e Barisano. Il pilastrino presente parrebbe una realizzazione ottocento-novecentesca. Nella sua nicchia è murata una ceramica che rappresenta la Madonna del Fuoco.
Segnalavano i percorsi, caratterizzavano gli incroci, indicavano i passaggi. In origine erano cippi consacrati alle divinità pagane, poi divennero simboli di fede e di cultura cristiana: punti di riferimento stradali, ma anche di preghiera e ringraziamento. Sono i cosiddetti pilastrini o maestà: piccole edicole che davano al viandante sicurezza e conforto e scandivano i tempi di percorrenza. Tra un’edicola e l’altra, ad esempio, era possibile recitare un numero prestabilito di rosari. Assumevano diverse denominazioni: edicola, nicchia, madonnina, celletta, crocetta…
In montagna hanno ancora l’opportunità di svolgere il loro compito originario. Ma ne troviamo numerosi anche in campagna, nei boschi, cioè nei luoghi dove mancano, o meglio mancavano, precisi termini stradali.
Solitamente a base quadrata, il pilastrino sorregge una nicchia che porta un’immagine sacra. I materiali impiegati per la realizzazione possono essere vari: cotto, legno, ceramica, sasso, ma anche cemento e marmo. Li realizzavano i muratori, i fornaciai, gli scalpellini. A volte assumevano il carattere di piccole opere d’arte.
Ma non possiamo dimenticare il pilastrino più particolare e affascinante: quello arboreo, costituito cioè da un’immagine sacra posta su un albero. Veniva realizzata un’incavatura nel tronco di un esemplare di grandi dimensioni e l’immagine ne veniva incastonata. A volte era semplicemente appesa, come nel caso forlivese più famoso, quello che poi è divenuto il culto principale di un antico borgo rurale: la Madonna della Rovere.
Bibliografia
Emanuele Morigi, Benedetta Venturi, (a cura di). Edicole devozionali del territorio ravennate. Comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Ravenna e Russi, Longo Editore, Ravenna 2004