PAOLO MONTI

Gianni Berengo Gardin, Paolo Monti a Venezia, 1959, Civico Archivio Fotografico, Milano (deposito Fondazione BEIC), inv. S.183.07.02/02

Paolo Monti (Novara 1908 – Milano 1982) si avvicina alla fotografia sin dagli anni Venti. Nel 1945 a Venezia è tra i fondatori del Circolo fotografico “La Gondola”, artefice di un profondo rinnovamento del linguaggio fotografico italiano. Dal 1953 abbandona la professione di dirigente d’industria per la fotografia e si trasferisce a Milano, città in straordinaria crescita economica e culturale. Qui ottiene importanti incarichi conferendo prestigio, con la sua autorevolezza, a un mestiere fino ad allora considerato socialmente inferiore. Affianca all’intensa attività professionale una significativa produzione sperimentale, in dialogo con le migliori tendenze artistiche del suo tempo.

Nel 1971, su incarico dell’Amministrazione Comunale, Paolo Monti realizzò a Forlì uno straordinario censimento del Centro Storico della città con l’obiettivo di rilevare la bellezza e il valore del tessuto storico forlivese, dando vita a un fondo fotografico, testimonianza unica e mai più ripetuta, di oltre 1000 scatti, ritratto di una città. Nell’occasione del trasferimento del Fondo Paolo Monti alla Biblioteca Comunale “A. Saffi”, per costituire un archivio fotografico della città, il Comune di Forlì propone un progetto di quattro mostre, negli spazi dei Musei in San Domenico, dal titolo “La fotografia di Paolo Monti”, per illustrare il lavoro di un grande protagonista della fotografia italiana, presentando il suo punto di vista su Forlì e le sue vallate.

Nel 2018 l’Europa celebra l’anno del Patrimonio Culturale e la città di Forlì sceglie di riflettere sul lavoro di Paolo Monti che più di tutti ha approfondito il rapporto tra fotografia e patrimonio culturale. Illustrando, attraverso queste quattro mostre, il percorso che lo ha portato a mettersi a disposizione di un grande progetto di conoscenza del patrimonio dell’Emilia-Romagna ai fini della sua conservazione e della trasmissione ai cittadini.

La mostra presenta fotografie originali, datate tra 1935 e 1982, libri e materiali archivistici, ed è l’esito di un’indagine scientifica condotta sull’intero archivio di Paolo Monti. Lo studio ha consentito di mettere in luce il suo straordinario ruolo culturale apportando nuovi elementi di conoscenza e confermandolo come uno dei più importanti fotografi italiani del Novecento.

I testi e le immagini sono tratti dal pieghevole della mostra e dal materiale messo a disposizione nella press area comunicazion&venti.

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