Michelangelo Buonarroti, Nato a Caprese (Arezzo) nel 1475, morto a Roma nel 1564. Scultore, pittore e architetto. Le sue opere più note sono state realizzate a Roma e Firenze tra gli anni 1494 e il 1513: il David, la Pietà, il Mosè, la volta della Cappella Sistina. A Roma, nel 1534 iniziò ad affrescare il Giudizio Universale.
E a Forlì? Ettore Casadei racconta che nel 1928 la famiglia Paulucci de Calboli possedeva il bozzetto proprio di un particolare del Giudizio Universale.
Giovanni Casali sulla Guida di Forlì del 1838, parlando del palazzo Guarini di corso Garibaldi, suggerisce qualcosa di più consistente: Questo palazzo, ed il suo Cortile, di una architettura ammirabile, diconsi costruiti sul disegno del Bunonarroti. Ma la trionfalistica notizia fornita dal nostro colto concittadino non trova sostenitori.
Forlì non merita un Michelangelo? Allora accontentiamoci di una copia. L’opera di cui parliamo è la Resurrezione di Cristo di Marcello Venusti, quadro che oggi è collocato in Pinacoteca, ma che in origine arricchiva le pareti della sala dei Novanta Pacifici al piano terra del palazzo comunale.
Ancora il Casadei scrive: …Venusti Marcello (detto il Mantovano, n. 1515 m. 1576. Imitatore del Michelangelo…).
Il commento di Francesco Scanelli (1657), che Giordano Viroli cita nel volume La Pinacoteca Civica di Forlì, è il seguente: Quadro di maggior perfettione, vedesi in Forlì nelle stanze dell’appartamento nobile del Collegio nel palazzo pubblico della Piazza, il quale fa conoscere eccellentemente la Ressurrettione di Christo con alcuni Soldati alla guardia, dipinto coll’esattissimo disegno del Bonarota…
Ed infine il parere di Viroli: La finezza del disegno e la preziosità dei cangianti colori fanno di quest’opera un piccolo capolavoro…
Se copia dev’essere, almeno sia una buona copia…
Per saperne di più:
Giordano Viroli: La Pinacoteca Civica di Forlì. Grafiche Emmediemme per Cassa dei Risparmi di Forlì. 1980.