Antico ed interessante toponimo oggi attribuito ad una strada che percorre il territorio dei quartieri Romiti e San Varano a Forlì.
Lo studio delle mappe ci rivela che agli inizi del ‘900 la via in esame era la vicinale Mazza Cavallo e su di essa si affacciava una Ca’ Mazzacavallo.
Semplicemente confrontiamo tre dizionari.
Vocabolario Treccani: Mazzacavallo –[comp. di mazza e cavallo, per somiglianza di forma]. – Altro nome dell’altaleno, sia come macchina guerresca, sia come dispositivo per attingere acqua dai pozzi.
L’enciclopedia UTET spiega: Mazzacavallo – Congegno formato da una robusta pertica, imperniata in bilico sopra un trave infisso verticalmente in terra e munita da un lato di un contrappeso e dall’altro di un secchio; imprimendogli movimento a bilanciere, serve ad attingere acqua dalle cisterne. Un attrezzo utilizzato principalmente per le irrigazioni.
Il Palazzi conferma il legno in bilico, il secchio e il contrappeso ma aggiunge un ulteriore utilizzo per il congegno: macchina per piantare pali nei fiumi o nel mare per fare palafitte. Ed ecco quindi ampliato il significato di mazzacavallo: dispositivo di sollevamento dell’acqua, ma anche mazza per battere pali, a cavallo di una o più pertiche che fungono da perno.
Troviamo una località Mazzacavallo in provincia di Padova in una zona definita ancora oggi a rischio idraulico con argini in situazione preoccupante, e un’altra in provincia di Venezia, dove i confinanti si “divertivano” nell’antichità a rompere gli argini del fiume Muson per ridurre alla rovina le campagne del vicino. Mazzacavallo quindi per palificare argini e ripari.
E la nostra Ca’ Mazzacavallo era a rischio idraulico o semplicemente ben attrezzata per l’irrigazione? In entrambi i casi fu l’attrezzatura tecnica a segnare la memoria popolare fino a diventare un toponimo secolare.