Marino Mambelli. Libertas Pallacanestro Forlì. I numeri, le storie, i personaggi che hanno fatto grande una città. Editrice La Mandragora. Imola 1996.
Dalla prefazione di Marino Bartoletti.
(…) Era la stessa dimensione del basket forlivese a richiedere un’opera come quella che state per leggere. (…) qui ogni stagione è vivisezionata con amore e cognizione di causa: restituendoci sensazioni importanti, stimolando i nostri ricordi, sfidando la nostra memoria, ma anche creando momenti di passione inediti (vuoi nel rivedere un episodio rimosso, vuoi nell’apprenderlo). I numeri si mescolano con i personaggi (piccoli o grandi non importa): le date con le emozioni. A dimostrazione che i libri di storia si possono scrivere anche attorno a un canestro.
A distanza di oltre 20 anni dalla pubblicazione, l’editore (La Mandragora di Imola) riceve ancora richieste di acquisto del volume cult del basket forlivese: Libertas Pallacanestro Forlì, – I numeri, le storie, i personaggi che hanno fatto grande una città. Che soddisfazione per Marino Mambelli che finì di scriverlo nel lontano 1996. L’anno successivo ricoprì il ruolo di team manager della formazione allenata da Stefano Pillastrini in A2, quella di John Fox, Di Santo, Malaventura, Mimmo Morena, Antinori, Dallamora, Brewer, Panichi, Fumagalli, Barbieri, Amoroso e Marisi: era la Carne Montana. Mambelli racconta che fu lui stesso, alcuni anni dopo, a regalare gli ultimi 7 introvabili volumi rossi a Riccardo Girardi che li utilizzò come premio in un concorso indetto da Forlibasket per i tifosi. Da allora trovarne una copia diventò letteralmente impossibile. Neppure il mercato dell’usato ne offre una. Segno che i forlivesi se lo tengono ben stretto quel vecchio documento.
Tanti anni di A1 e tantissimi di A2. Con nomi che hanno segnato un’epoca: McAdoo, Landsbeger, Griffin, Dawkins, Kenny Williams, Bariviera, Niccolai, Moltedo, Bonamico, Cordella, Lauro Bon, Phil Melillo, Ezio Cardaioli, Renzo Paganelli, Maurizio Gherardini, Achille Galassi… Tutte persone che hanno insegnato il basket ai forlivesi nelle due aule magne della città: il Villa Romiti e il Palafiera. E da tali maestri, i forlivesi, non potevano che imparare tanto. Al punto da fondere la propria cultura con quella della palla a spicchi. Ora quella squadra non esiste più, ma per non dimenticare la fantastica storia c’è un libro. Esaurito, certo. Ma in biblioteca ne esiste una copia.