Gabriele Zelli (a cura di): Ladino, il bosco e il fiume. Itinerario storico-naturalistico: Ladino, Terra del Sole, Ladino. Foto di Fabio Casadei. Edit Sapim, 2022.
Il nostro territorio offre tantissimi luoghi suggestivi, spesso sconosciuti ai più, e poco frequentati. Agli amanti del paesaggio, delle lunghe passeggiate e a tutti coloro che sono attenti al patrimonio storico, culturale e architettonico delle nostre zone, consiglio di recarsi a Ladino, la frazione forlivese ai confini con Terra del Sole, e precisamente sul sagrato della Chiesa di San Martino (via Ladino n. 4). Da quel punto di osservazione o di partenza per chi voglia veramente conoscere da vicino i luoghi si possono ammirare, a distanza ravvicinata, la chiesa e l’attiguo cimitero, il fiume Montone che corre a fianco del luogo di culto, il bosco di Ladino, la Villa Paulucci con il suo parco, le case coloniche e la campagna, coltivata a perpendicolo rispetto alle strade principali. Un luogo veramente da scoprire, a partire dalla chiesa, costruita con il reimpiego delle rovine di un castello preesistente non molto tempo dopo la distruzione della Fortezza – così era chiamata la struttura posta a difesa della zona, di cui si parlerà ampiamente più avanti. A breve distanza si trova il bosco di Ladino, che così viene descritto da Saverio Simeone nel suo libro Il verde a Forlì – L’albero, l’uomo, la città, ST.E.R.N.A. Edizioni, 2006: “È un’area di riequilibrio biologico, tutelata da un’ordinanza del Comune di Forlì ai sensi della Legge Regionale n. 11/1988, di circa 5 ettari con prevalenza di roverelle coetanee (l’ultimo taglio risale al 1946), di altezza media di 15 metri, relitto delle vecchie foreste di querce.