Antonella Imolesi Pozzi. «La Piê», rivista di illustrazione romagnola. Copertine da collezione. Fondazione Italo Zetti, Milano, 2017 (Edizione fuori commercio, pp.119 con 139 immagini a colori).
La Piê, fondata nel 1920, con i suoi quasi cent’anni di vita, è la più antica e longeva rivista di cultura romagnola, straordinario strumento di conservazione e di divulgazione di tutto ciò che costituisce carattere e storia della Romagna. Al di là dei contenuti, uno degli elementi maggiormente caratterizzanti della rivista è rappresentato dalla copertina xilografica. «La Piê», infatti, fece, condividendola con altre pubblicazioni del tempo, la scelta della copertina incisa in xilografia. La Romagna infatti all’inizio del Novecento, poteva vantare una lunga tradizione nell’impiego di questa tecnica, che da secoli era utilizzata per decorare tovaglie, tende, copriletti e soprattutto coperte per i buoi.
Proprio alle copertine della rivista è dedicato il prezioso volume di Antonella Imolesi Pozzi, «La Piê», rivista di illustrazione romagnola. Copertine da collezione, edito dalla Fondazione Italo Zetti di Milano, Fondazione che dal 1999 promuove e sostiene iniziative, mostre e pubblicazioni in favore delle arti dell’incisione e in particolare della xilografia e dell’ex libris e che, in linea con il suo statuto, si impegna a favorire lo studio e la valorizzazione del patrimonio artistico-culturale lasciato dal pittore e incisore Italo Zetti (1913-1978).
Il raffinato volume, pubblicato all’interno della collana di storia dell’arte Explora, è illustrato dalle riproduzioni di 136 copertine e di 3 tavole fuori testo de «La Piê», frutto di una selezione realizzata su esemplari provenienti da alcune collezioni private milanesi. Le immagini che illustrano il libro, quindi, si riferiscono a opere che sono state il frutto degli acquisti di collezionisti non romagnoli e ne esprimono il gusto e la sensibilità.
Antonella Imolesi Pozzi, responsabile delle Raccolte Piancastelli e dei Fondi Antichi della Biblioteca di Forlì, che da lunghi anni si occupa di illustrazione libraria e di storia dell’incisione antica e moderna, ha effettuato un’accurata selezione sugli esemplari di queste collezioni e ha accompagnato le immagini con una approfondita analisi del contesto storico e artistico in cui la rivista è nata e si è diffusa, fornendo un utile repertorio delle sue copertine con un‘attenzione particolare alle xilografie originali (e a quelle di reimpiego) incise su legni di testa o di filo, che vennero pubblicate negli anni migliori della rivista, quelli che vanno dal 1920 al 1933 e vennero realizzate da grandi artisti come Giannetto Malmerendi, Antonello Moroni, Francesco Nonni, Francesco Olivucci e Giuseppe Ugonia. Non mancano comunque esemplari che documentano l’evoluzione del gusto e dello stile nelle copertine che vanno dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del Novecento, con esemplari firmati da Sergio Celetti, Giulio Cisari, Mario Lapucci, Ettore Nadiani e Umberto Zimelli.