“L’adorazione dei Magi e il sogno” (1230 circa) è un capolavoro d’arte romanica collocato nella lunetta che sovrasta il portale maggiore di “San Mercuriale” a Forlì. La scultura in marmo è attribuita ad un artista dell’area romanico padana di Benedetto Antelami: il cosiddetto Maestro dei Mesi di Ferrara. Lo scultore porta questo nome per aver decorato la Porta dei Pellegrini della cattedrale ferrarese con un serie di sculture/allegorie che rappresentano, appunto, i mesi dell’anno: si tratta di uno dei maggiori capolavori della scultura del ‘200 in Italia, oggi custodito nel museo della Cattedrale ferrarese. Il mistero attorno all’identità di questo artista rappresenta uno dei quesiti più affascinanti della storia dell’arte medievale. Attivo a Ferrara, Forlì e Venezia nella prima metà del Duecento, fu uno dei più grandi scultori della sua generazione (Comune di Ferrara museo della Cattedrale le Formelle dei Mesi).
I Vallobrosani di “San Mercuriale” erano così ricchi e potenti da potersi permettere, dopo aver riedificato la chiesa ed eretto il maestoso campanile, una committenza importante come quella destinata al maestro dei Mesi. La lunetta forlivese racconta l’adorazione dei Magi (a destra) e il sogno tramite il quale gli stessi vengono invitati a trovare una nuova strada nel ritorno per non incontrare Erode (a sinistra). La scultura (non altorilievo), nel 1950 fu completamente ripulita da una pittura bronzea che le dava un aspetto metallico. Negli ultimi anni del ‘900 il complesso marmoreo ha potuto beneficiare di un nuovo attento restauro.
Nell’Adorazione, il primo dei Magi si sta togliendo la corona, il secondo l’ha appena tolta e il terzo s’inginocchia al cospetto del Bambino e della Madonna in trono: l’unica alla quale è concessa la corona indossata. L’artista simbolizza la sottomissione appendendo ad una mensola del muro il mantello e la corona di cui si è spogliato il devoto prima d’inginocchiarsi. Gesù, Signore del mondo, è vestito come un imperatore (Silvia D’Altri: Abbazia di San Mercuriale in Forlì).
Il sogno è rappresentato dall’angelo, del quale un’ala esce dalla lunetta, che parla ai Magi mentre dormono sotto le coperte. Dormono ma ascoltano. Il Maestro dei Mesi li rappresenta infatti con la mano portata all’orecchio.
Il portale secentesco sottostante è interessante ma non all’altezza della grande opera scultorea. Nella parte superiore di esso sono rappresentati San Mercuriale, patrono di Forlì e San Giovanni Gualberto (non certo), monaco fondatore della congregazione dei Vallobrosani.