GABRIELE ZELLI

Gabriele Zelli durante una conferenza.

Gabriele Zelli, nato a Forlì il 5 marzo 1953, per l’intensa attività di valorizzazione che svolge a favore del territorio di Forlì e della Romagna, ama essere definito “operatore culturale”. I forlivesi lo conoscono come ricercatore scrupoloso, disponibile punto di riferimento e, soprattutto, efficace divulgatore. E’ stato per molti anni un amministratore locale e un funzionario nel mondo della cooperazione con Legacoop. E’ tutt’ora presidente di Cooperdiem. Nel giugno 1985 è stato eletto consigliere comunale e nell’ottobre 1985 nominato assessore Comunale di Forlì con deleghe alla Cultura e allo Sport. Da quell’anno ha ricoperto per 24 anni consecutivi il ruolo di amministratore del Comune di Forlì assolvendo per tre mandati le funzioni di assessore, con deleghe anche ai Lavori Pubblici, all’Urbanistica, al Patrimonio, e per due mandati quelle di presidente del Consiglio Comunale. Dal 2012 al 2017 ha ricoperto la carica di sindaco di Dovadola. Dal 2014 al 2017 ha ricoperto la carica consigliere provinciale della Provincia di Forlì-Cesena, con deleghe all’istruzione, edilizia scolastica, cultura e turismo. Nello stesso periodo è stato assessore dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese con le deleghe alla cultura e al turismo. 

Dal 1979 al 1985 è stato responsabile della programmazione del Cinema Saffi e dell’Arena Eliseo di Forlì. Dal 1981 al 1985 ha ricoperto il ruolo di coordinatore del Centro Cinema e Fotografia del Comune di Forlì. È dirigente e socio di associazioni culturali, sociali e sportive presenti a Forlì e in Romagna. Nell’anno sociale 2017/2018 ha svolto le funzioni di presidente del Lions Club Forlì Host in occasione del 60° anniversario della costituzione dell’Associazione.

Gabriele Zelli (a destra) membro del comitato “Vietnam – Forlì” Foto anno 1973. Raccolta Roberto Zaccaria.

È promotore di iniziative a scopo benefico. È impegnato, insieme ad altri, a valorizzare il patrimonio culturale, storico e artistico di Forlì e della Romagna. A tale scopo dal 1995 ha organizzato una media di oltre cento appuntamenti annuali, promuovendo anche interventi di recupero del patrimonio architettonico di alcuni edifici importanti o delle loro parti di pregio. Per questo impegno è stato premiato nel 2019 a Cervia in occasione del Festival della Romagna; nel corso della serata di premiazione il Trio Iftode ha esaltato la musica popolare romagnola coronando un fortunato sodalizio di oltre dieci anni fra il Trio e Zelli. Nel 1997 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2009 il Rotary Club Forlì gli ha conferito la “Paul Harris Fellow” e il Lions Club Forlì Host, nel 2019, la “Melvin Jones Fellow”.   

Gabriele Zelli sindaco di Dovadola (2012-2017).

Gabriele Zelli, nel 2011, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, ha curato per conto della casa editrice CartaCanta di Forlì la pubblicazione dei seguenti volumi che portano la sua prefazione:
Aurelio Saffi. L’ultimo “vescovo” di Mazzini – autore Enrico Bertoni (ripubblicato nel 2019); 
Antonio Fratti. Dalle campagne garibaldine a Domokos – autore Roberto Balzani;
Piero Maroncelli. L’uomo, il musicista, il patriota – autrice Mirtide Gavelli;
Alessandro Fortis. La Romagna e il sogno municipalista – autore Alberto Malfitano; 
Giorgina Saffi. Una gentile mazziniana di ferro – autrice Flavia Bugani (ripubblicato nel 2020);
Achille Cantoni e gli altri – autori Flavia Bugani, Renato Cappelli, Umberto Pasqui, Mario Proli. 
Per la stessa casa editrice ha curato oltre dieci volumi dedicati a città, paesi e vallate della Romagna caratterizzati dagli scatti fotografici a 360 gradi di Ferdinando Cimatti. 
È coautore insieme a Gilberto Giorgetti, Piero Ghetti, Mario Proli, Marino Mambelli e il fotografo Fabio Blaco, per conto della casa editrice L’Almanacco di Forlì, dei seguenti volumi dedicati ai borghi e ai quartieri forlivesi: Borgo San Pietro, Borgo Cotogni, Borgo SchiavoniaBorgo RavaldinoIl Campo dell’Abate, Sobborgo RomitiSobborgo Mazzini, VecchiazzanoSan Martino in Strada. Nella stessa collana sta per essere pubblicato il libro dedicato a San Varano, curato da Giuseppina Fabbri: la prefazione è di Gabriele Zelli.

Insieme a Marco Viroli ha pubblicato:
Forlì. Guida alla città – Diogene Books; 
La grande nevicata del 2012, Tipografia Valbonesi; 
Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea – Diogene Books; 
Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento  (volume 1 e volume 2) – Società Editrice Il Ponte Vecchio di Cesena; 
I giorni che sconvolsero Forlì. 8 settembre 1943 – 10 dicembre 1944 – Società Editrice Il Ponte Vecchio di Cesena;
Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna (volume 1, 2, 3 e 4) – Società Editrice Il Ponte Vecchio di Cesena.
È coautore insieme a Milena Giunchi, Marco Viroli del volume Colorare fa bene, Edit Sapim; a Graziella Valentina del libro La cavêja dagli anëll; a Marco Viroli e Marco Vallicelli dei due volumi: Antiche Pievi e A spasso per la Romagna editi dall’Associazione Antica Pieve, un terzo è in preparazione.

Gabriele Zelli al momento del conferimento da parte del Lions Club Forlì Host, della “Melvin Jones Fellow”. Anno 2019.

Ha inoltre curato le prefazione ai seguenti libri scritti da Mario Maiolani, tutti editi dalla Società Editrice Il Ponte Vecchio: La Romagna nei modi di dire dimenticati, Detti e proverbi romagnoli, Perché in Romagna si dice così e Detti e dicerie nella lingua dei Romagnoli. Così come vedono la prefazione di Gabriele Zelli i volumi: Le fatiche del contadino. Immagini di lavoro nei campi di Romagna quando tutto si faceva a mano e A ridar e fa ben entrambi di Radames Garoia, Dismarì d’Magalot di Elio Ruffilli, Un pógn ad zirudèli di Giuliano Biguzzi, “Sentiero Garibaldi. Lungo la “Trafila Garibaldina” da Forlì a Modigliana” di Orazio Marchi e Giorgio Assirelli, e le note al testo de L’Infermo – L’Inféran. Libera traduzione in dialetto romagnolo della prima cantica dantesca di Gianfranco Bendi. 

Gabriele Zelli.

Nel periodo più recente ha curato le pubblicazioni: I Gialli del Calvario. Una storia, un monumento; Quattro storie per raccontare il Museo Romagnolo del Teatro, Quando a Forlì il primo sport era la palla al bracciale; Piazza Saffi è forlivesi anni ’80 contenente le immagini scattate da Maurizio Camporesi; Massimo Zattoni (1961-1990): memoria visiva della città e 1944: il passaggio del fronte dai diari e dalle memorie dei parroci di Barisano, Malmissole, Poggio, Roncadello, San Giorgio, in questo ultimo caso insieme a Don Nino Nicotra e Mario Proli. Ha collaborato, in qualità di consulente per la riuscita di due spettacoli teatrali: Irene. L’artista del mondo, dedicato alla vita della pittrice forlivese Irene Ugolini Zoli, e Il boia nazista a Roma e a Forlì, dove si racconta il tragico ruolo svolto dalle SS tedesche nell’eccidio delle Fosse Ardeatine e negli eccidi di Forlì del settembre 1944. Entrambi i lavori hanno avuto la regia di Stefania Polidori e sono stati rappresentati in diverse occasioni. 

Attualmente sta lavorando alla pubblicazione di due volumi, uno dedicato alla Chiesa di Santa Lucia e l’altro alla Chiesina del Miracolo, luoghi di culto verso i quali il Lions Club Forlì Host, a cui Zelli appartiene, ha effettuato due service, rispettivamente per restaurare l’opera Madonna con Gesù Bambino della scuola del Pontorno e per il recupero del dipinto murario che raffigura il Miracolo della Madonna del Fuoco.

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