Eleonora Mazzoni nasce romagnola e campagnola. Nel suo paese a dieci chilometri da Forlì, dove ha vissuto fino ai tredici anni, sperimenta presto la dinamica tra finito e infinito che descrive Leopardi. La “siepe”, che Villafranca rappresenta per lei, è il confine rassicurante ma anche lo sprone per immaginare e desiderare l’oltre. Pur non avendo un’idea precisa di cosa fare nella vita, percepisce di non voler entrare nella dinamica inevitabilmente routinaria e meccanica del “lavoro”, nonostante nella sua famiglia tutti da generazioni abbiano campato così. Frequenta il liceo classico G.B. Morgagni, si laurea in Lettere moderne con Ezio Raimondi a Bologna ma è alla ricerca di un mestiere capace di scavare dentro. Ai tempi dell’università già ama scrivere. Con un gruppo di forlivesi, rileva una storica casa editrice della zona, che diventa la Nuova Compagnia Editrice. In quel momento però vuole qualcosa di più corporeo, che la ponga in contatto con il sangue e la carne di sé e degli altri. Sceglie di studiare per imparare il mestiere dell’attrice. Si diploma alla Scuola di Teatro di Bologna e si trasferisce a Roma, dove ancora vive: spostando un po’ più avanti il limite, ma conservando la spinta verso l’altrove.
Recita per diciotto anni, con una valigia sempre pronta per le continue partenze e i continui spostamenti, interpretando ruoli importanti nei teatri italiani. Avendo la fortuna di dare vita a personaggi tratti da Shakespeare, Boccaccio, Goldoni, Claudel, di pronunciare ogni sera le loro parole meravigliose, e ogni sera di confrontarsi con ogni sfumatura dei sentimenti e conflitti fondamentali dell’umano, non sente più l’esigenza di scrivere. Quei testi le permettono di raccontarsi meglio di quanto lei potrebbe mai fare. Il teatro è il suo primo amore, il più grande. Poi viene il cinema: il colpo di fulmine di un amante inatteso. È a Montalcino, durante un corso internazionale di specializzazione per attori provenienti da tutta Europa: con Citto Maselli rigirano due scene di “Ossessione” di Visconti. La macchina da presa così vicina le dà la possibilità di mettersi completamente a nudo, di andare oltre la maschera. È una sensazione vertiginosa ed entusiasmante. Il suo primo film è proprio con il suo insegnante, Maselli. “Cronache del terzo millennio” partecipa al Festival di Venezia. Arrivano altri film e la partecipazione ad altre edizioni del Festival di Venezia, e anche di Berlino e di Roma. E, da ultima, arriva la Tv, che dà soldi e popolarità ma purtroppo ha tempi velocissimi: per mantenere uno standard decente di professionalità nella fretta si fatica non poco…
E a un certo punto la scrittura irrompe di nuovo, per caso, del tutto inaspettata. Quando il figlio tanto desiderato non arriva, nonostante il ricorso alla procreazione assistita, Eleonora Mazzoni decide di fermarsi. Niente più tournée, valigie, set. Un anno sabbatico per capire se suo figlio possa e voglia nascere. Ma siccome la creatività non va in anno sabbatico, comincia a scrivere: di una donna che cerca un figlio che non arriva, che chiede aiuto alla procreazione assistita e poi prende un anno sabbatico per capire se suo figlio possa e voglia nascere. Spedisce il libro a uno dei due o tre più importanti agenti letterari italiani. Non ne conosce neppure la mail personale, trova quella generica dell’ufficio su internet. I suoi amici le ripetono: ‘non ti risponderà neppure’. Invece le risponde, e la prende nella sua scuderia. L’anno seguente “Le difettose” esce per Einaudi, partecipando a settanta tra presentazioni, festival letterari e convegni scientifici in Italia e all’estero: a gennaio 2013, unica italiana, è invitata dall’Università di Londra al convegno internazionale organizzato dal Centre for the Study of Contemporary Women’s Writing e dall’Institute of Germanic & Romance Studies. Al Festival della Mente di Sarzana 2014 debutta lo spettacolo teatrale tratto dal libro, con l’interpretazione di Emanuela Grimalda e la regia di Serena Sinigaglia, attualmente in tournée. Anche in Germania va in scena una versione teatrale in tedesco, con la regia di Guido Verstegen, interpretato da Doris Gruner. Vengono opzionati i diritti cinematografici.
A settembre 2015 esce per Chiarelettere il suo secondo romanzo, “Gli ipocriti”: 50 presentazioni, recensioni di tutte le più importanti testate giornalistiche, i diritti cinematografici opzionati. E poi nel 2016 arrivano i libri “commissionati”: “In becco alla cicogna! La procreazione assistita: istruzioni per l’uso” per Biglia Blu, con la postfazione di un altro forlivese doc, il Prof. Carlo Flamigni e “La testa sul tuo petto. Sulle tracce di San Giovanni” uno dei tredici libri che la San Paolo edizioni affida ad altrettanti autori. A settembre 2017 debutta ai Dialoghi di Trani la mise en espace di quello che nel 2018 diventerà il suo secondo spettacolo teatrale, “Schiaparelli life”, interpretato da Nunzia Antonino per la regia di Carlo Bruni. E sempre nel 2017 le viene chiesto di scrivere la sua prima sceneggiatura non tratta da un suo romanzo: “Interludio” sarà girato in inglese nella prossima primavera per la regia di Alberto Rondalli, prodotto da un imprenditore illuminato, Pino Rabolini, che cinquant’anni fa ha fondato un grande marchio italiano: Pomellato, e sarà interpretato da un grande attore: Gabriel Byrne. E intanto Eleonora Mazzoni sta lavorando al suo prossimo libro: la scrittura continua…