Il referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 1946 stabilì che la Repubblica sarebbe stata la forma di Stato che l’Italia avrebbe istituito dopo la seconda guerra mondiale e dopo il fascismo.
Cittadini favorevoli alla Repubblica: 12.717.923 (54,3%).
Cittadini favorevoli alla Monarchia: 10.719.284 (45,7 %).
Era nata la Repubblica italiana.
Repubblica: parola “sacra”. Dal latino res publica, la cosa pubblica, il bene collettivo: …lo Stato. In antitesi alla monarchia. In parallelo alla democrazia. Il Palazzi spiega: forma di governo in cui la più alta carica dello Stato è elettiva e il potere è esercitato dal popolo, o direttamente o per mezzo di delegati. Una condizione di democrazia a cui si è arrivati attraverso una profonda evoluzione. Una storia lunga, di idee e sofferenze, di sacrifici ed esaltazione. Di guerra e di pace. Di volontà, coscienza e consapevolezza. Una storia che ha trovato la maturità popolare il 2 giugno 1946.
A Forlì il corso principale della città è il corso Della Repubblica. Ha raggiunto tale denominazione attraverso un’evoluzione consistente: un percorso che parla di Storia. Era la Strada Petrosa (la strada lastricata romana, la Maestra, la Strata), fu Borgo Cotogni (dal nome di un antico fondo Cotogneto) e dal 1816 fu chiamata Borgo Pio (in onore di Pio VII, il cardinale cesenate Barnaba Chiaramonti eletto Papa nel 1800). Non poteva mancare Vittorio Emanuele II (re d’Italia), superato poi da Ettore Muti (squadrista ravennate, pluridecorato in guerra, segretario del Partito Nazionale Fascista). Ancora storia importante. Col nome di Costituente i forlivesi vollero celebrare l’assemblea eletta (a suffragio universale, diretto e segreto) per deliberare la nuova costituzione dello Stato. E quindi Repubblica.
Un marmo affisso nello scalone principale del palazzo comunale ricorda con orgoglio i numeri e la data dello storico referendum.
Comune di Forlì:
Repubblica voti 39.234
Monarchia voti 5.203.
Provincia di Forlì:
Repubblica: voti 206.729
Monarchia voti 38.112.
A livello nazionale la differenza non fu così schiacciante, ma la nascita della prima repubblica fu indiscutibile.
Fu indetta una grande manifestazione popolare. Le sirene degli stabilimenti e le campane delle chiese, richiamarono la gente in piazza Saffi dove si radunò una folla enorme. Da un palco, i rappresentanti dei partiti e delle associazioni parlarono a favore della Repubblica e dell’assoluta necessità di difenderla. Ci furono applausi per tutti. L’imponente iniziativa si concluse con un’animatissima festa da ballo all’aperto che durò fino a tarda ora.
Guarda Ministero dell’Interno, Archivio storico delle elezioni.