Daniele Mordenti è un forlivese, abitante del quartiere San Giorgio, che molti cittadini conoscono senza averlo mai incontrato. E’ stato infatti la voce del centralino del Comune di Forlì per 32 anni. Nel 2022, andando in pensione, ha smesso di lavorare, ma non ha interrotto l’attività di volontariato che ancora oggi svolge nella sede provinciale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti in piazzale Della Vittoria al n. 12.
Dopo aver frequentato le scuole elementari presso l’istituto per ciechi Giuseppe Garibaldi di Reggio Emilia, ha fatto da apripista per l’inserimento dei non vedenti nelle scuole “normali”, essendo il primo caso a Forlì. Nonostante alcune resistenze e perplessità da parte di qualche insegnante, riuscì a dimostrare che con l’impegno e la volontà si potevano superare anche “certi ostacoli non solo fisici”. Ottenuto il diploma di terza media alla Piero Maroncelli, affrontò un’altra sfida: il liceo linguistico. Frequentò poi il corso per programmatori non vedenti all’istituto Cavazza di Bologna. Per l’impossibilità di trovare un’occupazione si convinse, dopo alcuni anni, a partecipare ad un corso per centralinisti non vedenti sempre al Cavazza.
Finalmente fu assunto in Comune dove divenne la voce storica del centralino. Contemporaneamente entrò nel consiglio provinciale dell’Unione Italiana Ciechi riuscendo a rafforzare il rapporto tra il Municipio e l’Unione. Da quella collaborazione nacquero importanti iniziative come l’organizzazione di alcune mostre volte a far conoscere alla città il mondo dei non vedenti. Un altro grande risultato fu la collaborazione con Hera e poi Alea per l’apposizione di simboli tattili sui bidoni della raccolta dei rifiuti porta a porta. Iniziò anche ad affrontare il sentito problema delle barriere architettoniche.
La partecipazione attiva alla mostra sulla toponomastica forlivese, realizzata in palazzo Albertini nel 2000, mosse in Mordenti l’impulso organizzativo che consentì a tanti non vedenti, forlivesi e non, di visitare alcune importanti mostre presso i Musei San Domenico con la possibilità di “vedere” toccando alcune opere esposte. La collaborazione con Atrium permise all’Unione Ciechi di partecipare alla proiezione di filmati dedicati al Ventennio, alla successiva discussione e alla visita ai luoghi dell’architettura fascista con particolare attenzione ai mosaici del volo all’interno del palazzo degli studi in piazzale Della Vittoria. Forte di quest’ultima esperienza si spinse a collaborare ad un progetto riguardante le audiodescrizioni teatrali.
Recente traguardo è stata l’intitolazione a Louis Braille di un parcheggio ubicato nelle vicinanze della sede dell’Unione Ciechi. Con quell’inaugurazione, alla quale ha partecipato il sindaco Zattini, Daniele Mordenti ha concluso un percorso che aveva iniziato assieme al compianto Aldo Argentieri ex presidente della sezione provinciale.
Dal punto di vista lavorativo – racconta il famoso centralinista – le più grandi soddisfazioni mi sono state date soprattutto dai colleghi che non mi hanno considerato mai come “il povero centralinista cieco”, ma Daniele del centralino. Un aspetto a cui tengo particolarmente è quello di essermi sempre messo a disposizione dei cittadini per cercare di dare una risposta alle loro domande. E aiutare un nonno, una ragazza madre, o chi segnalava in maniera civile la presenza di buchi sul marciapiede. A volte ho dovuto rispondere a telefonate curiose come quella di un cittadino che nel pomeriggio del 14 agosto pretendeva che gli addetti del servizio verde andassero ad abbattere un albero davanti alla propria abitazione sul quale si appollaiavano molti uccelli che creavano disturbo con il loro canto. Un capitolo particolare va riservato al nevone del 2012, quando diversi cittadini pretendevano che gli addetti del Comune ripulissero anche le loro aree private. Comunque, la telefonata più buffa la ricevetti da un anziano che si lamentava che tutte le mattine si trovava escrementi umani fuori dal portone di casa. Gli consigliai di migliorare i rapporti con il vicinato.