CARLA POGGI

La pittrice forlivese Carla Poggi.

Carla Poggi è nata a Livorno da genitori romagnoli che si trasferirono a Forlì quando lei aveva solo 3 anni . Da allora ha sempre vissuto nella nostra città.

Si è diplomata come Maestro d’arte presso l’Istituto Statale d’Arte di Forlì e successivamente ha conseguito la laurea in Decorazione pittorica presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Fino al 1991 ha insegnato Educazione Artistica nella scuola media, poi si è dedicata a tempo pieno all’attività di pittrice e decoratrice. Nel contempo ha frequentato corsi di perfezionamento per la tecnica dell’affresco a Bologna presso il professor Ceregato. Prevalentemente si dedica alla pittura ad olio, allo studio della figura umana ed esegue affreschi o trompe l’oeil su commissione.

Dal 1990 ha esposto in numerose gallerie pubbliche e private, in diverse città italiane e in capitali europee. Tra le mostre più significative che l’hanno resa nota in ambito locale, si ricordano quelle forlivesi realizzate presso la galleria XC Pacifici, l’Oratorio di San Sebastiano e Palazzo Albertini e a Forlimpopoli nei locali della Rocca. Rilevante negli anni la sua presenza alle fiere di arte contemporanea.

Della sua opera hanno scritto: Andrea Brigliadori, Enzo Dall’Ara, Odette Gelosi, Silvia Arfelli, Rosanna Ricci ed altri ancora. Questo in particolare il commento di Rosanna Ricci, redattrice di arte e cultura per Il Resto Del Carlino di Forlì: Nel percorso estetico di Carla Poggi gli ambienti domestici, i letti disfatti, le figure immerse in un silenzio assorto diventano vibrazioni interiori. La vera protagonista è la luce, ma la luce è parola e poesia. Il tonalismo sobrio e misurato si stempera in composizioni avvolte nel silenzio in cui i confini si dilatano. Il colore-luce traduce un’abilità esecutiva attraverso cui la pittrice presenta le immagini della realtà e, nel contempo, i fantasmi della sua mente. Ciò che stupisce, in queste opere, è il colloquio intimo che Carla Poggi costruisce in ambienti quotidiani rivestendoli di sottili insistenze psicologiche. Non solo ambienti ma anche figure: la pittrice ama da sempre la rappresentazione della figura umana. Anche quando questa non appare, se ne avverte la presenza attraverso oggetti, ambienti che ne dichiarano il vissuto. La figura può non esserci ma il suo respiro resta.

Veli. Olio su tela 100 x 80. Immagine tratta dal sito www.carlapoggi.com

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