In relazione alla via Bovelacci, che troviamo in frazione Villafranca, non troviamo documenti che ci aiutino a scoprire l’origine del nome. E sui vecchi registri toponomastici del Comune di Forlì leggiamo semplicemente: Già vicinale Bovelacci. Nome preesistente… Preesistente alla Commissione Toponomastica del 17 gennaio 1964 che ne ufficializzò l’ingresso nell’elenco delle vie. Siamo quindi al cospetto di un nome popolare. Un toponimo vero.
Sulla mappa dell’IGM (Istituto Geografico Militare) con rilievo del 1892 e aggiornamento del 1929, troviamo una Casa Bovelacci: si tratta di una cascina al centro di un podere proprio sulla strada in esame. Era la possessione di una famiglia Bovelacci? Siamo più dell’idea che, come spesso succedeva in passato (in alcune zone l’usanza è ancora viva), sia accaduto esattamente il contrario. Cioè che il podere abbia dato il “soprannome” alle famiglie che lo hanno abitato e coltivavano.
Antonio Polloni su Toponomastica Romagnola, nella spiegazione al toponimo Boagine, parla del termine latino medievale bova il cui significato è di canale melmoso. L’origine pare celtica dove bawa è fango, pantano. Il podere Bovelacci di Villafranca è situato proprio a ridosso del fiume Montone e la possibilità che i bovelacci siano canali melmosi o pozze d’acqua, è tutt’altro che remota. La presenza attuale di importanti manufatti idraulici non fa che confermare l’ipotesi. Un esame approfondito della mappa ci consente di trovare altri bovelacci. Siamo nei pressi di Ravenna: questa volta a ridosso del fiume Ronco.
Il legame con l’acqua ce lo fornisce anche il termine romagnolo Bova che nell’area ravennate sta a significare idrovora o bacino.