Antony (Tony, Antonio, Toni) Gennari è stato il primo americano, o meglio italo americano, della Forlì del basket. Play guardia di un metro e novantadue, giocatore di un piccolo College di New York, arrivò in Italia su invito dell’Ignis Varese impegnata nella Coppa Europa dopo lo scudetto del campionato 1963/64, ma all’ombra di San Mercuriale approdò nel primo campionato di serie A (67/68): quello arancio nero della Becchi.
Tony a Forlì fu un idolo. Quando entrava al Villa Romiti coperto dal suo pellicciotto, il pubblico forlivese della Libertas, che già da ore gremiva la gradinata, lo accoglieva con una fragorosa ovazione che l’avrebbe accompagnato lungo la passerella che porta agli spogliatoi. Era il primo americano: arrivato a Forlì passando dalla grande Ignis. Un tiratore temutissimo e un personaggio ricco di carisma. Nella stagione 1967/68 segnerà 21 punti a gara, una media veramente considerevole, addirittura straordinaria se si pensa che ancora non esisteva il tiro da 3. E le sue “bombe” venivano scagliate da una distanza che farebbe arrossire i 6 metri e 50.
Di carattere introverso faticò a diventare personaggio popolare, ma la sua mano morbida, la velocità dei passaggi e la bravura nell’assist, diedero carburante alle emozioni del pubblico. Fu incredibilmente a Forlì anche nella stagione 1968/69 di serie B che purtroppo la Becchi non riuscì a vincere per lo strapotere della Splugen Gorizia.
La sua partecipazione alla Nazionale militare italiana consentì di tesserarlo in campionato come italiano. E per lui ci fu anche l’opportunità di far parte della Nazionale maggiore. Ma il coach Giancarlo Primo su “I Giganti del Basket” fa sapere che: Purtroppo ho dovuto scartare l’idea anche perché, dando per scontato un buon assimilamento tecnico di Gennari nella squadra, vi sono fattori che mi sconsigliano il tentativo. Gennari, per esempio, d’estate vuole andarsene in America. Primo si liberò così di un confronto con un carattere impegnativo e una idea di basket americano che avrebbe potuto metterlo in difficoltà. Qualche anno dopo Toni vincerà la Coppa Europa con l’Ignis.
Tony Gennari – scrive Superbasket – Divenne “Tony lo zingaro”, così soprannominato, per via del suo lungo girovagare su e giù per l’Italia. Forlì, ancora Varese, Milano, Venezia e poi infine Rieti, ultima tappa della sua carriera, che chiuse per un problema al ginocchio destro. Era diventato, negli anni, un professionista esemplare, un perfezionista che amava la pallacanestro quanto sua moglie e i suoi quattro figli. Tony dava molto e molto pretendeva dalle società che lo ingaggiavano sia economicamente che per le attenzioni che riteneva a lui dovute e che lo facevano sentire importante, unico.
Ecco la dedica all’autore che Tony Gennari scrisse sul libro realizzato da Marino Mambelli sulla storia della Libertas Pallacanestro Forlì. Marino, apprezzo per avere una parte nel tuo libro sul basket di Forlì. Avendo avuto l’opportunità di giocare qui è stato come tornare a casa. Sono orgoglioso del mio “sangue romagnolo”. Per me, giocare qui davanti a tifosi che hanno sempre dimostrato grande passione, è stato uno dei momenti speciali e indimenticabili della vita. Una volta ancora, grazie.
Gennari è deceduto in New Jersey il 21 maggio 2019.
Bibliografia:
Marino Mambelli. Libertas Pallacanestro Forlì. I numeri le storie e i personaggi che hanno fatto grande una città. Editrice La Mandragora, Imola, 1996.
Superbasket 2 ottobre 2017