Nella notte tra il 16 e il 17 dicembre 1892 morì in via San Nicolò a Firenze il dottor Alessandro Cicognani, patriota forlivese, deputato alla Costituente Romana del 1849. A lui viene attribuito il merito di aver presentato il concittadino Aurelio Saffi a Giuseppe Mazzini che, apprezzandone le doti, lo vorrà con sé nel triunvirato della Repubblica Romana. Cicognani era nato a Forlì nel 1809.
Il Secolo di Milano del 21 dicembre del 1892 scrive: La vita del dott. Cicognani rappresenta il più puro sacrificio, il disinteresse, la costanza indomita nei propositi e negli ideali più alti di Patria e di umanità. Sin dal 1831 il Cicognani, di agiatissima famiglia, doveva esulare perché ardente fautore di libertà. Amico intimo di Mazzini, di Saffi, di Garibaldi, di Maurizio Quadrio e di Campanella, prese parte alle congiure più arrischiate, tenendo viva la fiamma della rivoluzione, accanito combattente contro il potere teocratico e la dominazione straniera.
Nel marzo del 1848 Cicognani dedicò Al Prode Giuseppe General Garibaldi, eroe della vittoria di San Antonio presso la città di Salto in Uruguay dell’8 febbraio 1846, un libro dal titolo: Raccolta di Istruzioni Teorico-militari di Piazza e di Campagna. Per uso tanto della Infanteria che della Cavalleria (Spoleto, Bossi, Gherardi e C. Editori). A Garibaldi, spianerà la strada, aiutato dal prode Angelo Masina, per giungere a Roma da dove il Papa Pio IX era fuggito il 4 novembre 1848.
Primogenito di Giacomo Cicognani (in prime nozze), di famiglia patriottica e rivoluzionaria, alla caduta della Repubblica Romana Alessandro Cicognani conobbe l’esilio per ben sei anni. Per tale motivo, per contrasti dovuti alla turbolenta vita politica, per i corposi aiuti che lui stesso elargì a coloro che gli chiedevano soccorso e infine per la mancanza di un aiuto dallo Stato, fu ridotto alla povertà. Aurelio Saffi scrisse: i servizi resi alla Patria e ed i patimenti sofferti per essa lo renderebbero degno, fra i più meritevoli, di premio, per molto che egli fece e sostenne, dal 48 in poi per la causa del nostro paese. L’amico Quirico Filopanti, estensore del decreto fondamentale della Repubblica Romana, in una lettera autografata destinata allo stesso Cicognani lo definì benevolmente: vecchio benemerito patriota.
A proposito dell’avv. Cicognani – sottolinea Il Secolo di Milano del 24 dicembre 1892 – l’intemerato patriota morto poverissimo, è bene ricordare che egli lascia priva di ogni risorsa, l’unica figlia […]. La signorina Cicognani, discendente di agiata famiglia, si trova ora senza soccorsi e ci pare che “in alto” si dovrebbe provvedere senza indugio ad aiutarla.
Bibliografia:
Le notizie sono interamente tratte da: Forlì, biblioteca Aurelio Saffi, Forlivesi, B 108/001