La fantastica storia della Libertas Pallacanestro Forlì, società sportiva concepita nel lontano 1945, si concluse con la stagione 1998/99. La “Carne Montana” (così si chiamava in quel momento) venne eliminata dai play off di A2 e i riflettori del Palafiera si spensero inesorabilmente assieme alla stessa società che, con la maglia Jollycolombani, ebbe l’onore di inaugurare il suo campo da gioco nel 1987. Non mancarono ovviamente le polemiche, i litigi, le dichiarazioni taglienti e le speranze. Ma la scialuppa di salvataggio che i naufraghi del basket professionistico forlivese attendevano con trepidazione non arrivò mai, al suo posto si presentò un traghetto che trasferì i diritti della A2 in Sardegna. Venduti a Sassari. Addio quindi alla società che seppe giungere settima nel campionato di A1. Addio alla squadra che si colorò di Nba con ingaggi mozzafiato e ad uno staff che nei decenni ha conosciuto personaggi coraggiosi e importanti.
Era il 1945 quando presso la chiesa di Sant’Antonio Abate in Ravaldino si svolse un torneo parrocchiale su terra battuta a cui partecipano le squadre di Santa Lucia, Romiti, San Mercuriale, Ravaldino e Cappuccinini. Fu in quell’occasione che un parroco, don Mario Forani, effettuò il primo reclutamento che consentì la costruzione della Juventus, la squadra che avrebbe immediatamente partecipato al campionato di Prima Divisione. Nell’aprile del 1946 il gruppo forlivese affrontò per la prima volta un avversario, è proprio il caso di dirlo, storico: la Fortitudo Bologna. Per la cronaca: il campo all’aperto era ghiaccioso e non perfettamente livellato: Il risultato finale fu un “agghiacciante” 26 – 26 procurato da un canestro bolognese realizzato allo scadere.
Dalla stagione 1951/52 la società prese il nome di Libertas e poté vantare un direttore sportivo: Giovanni Carrea. Da quel momento iniziò la scalata alla serie B (la terza serie alle spalle di Prima Serie e Serie A), promozione che si avvererà nel campionato 58/59 con un allenatore-giocatore capace di trasformare il gioco da tradizionale a moderno: Dido Guerrieri. La palestra era quella di via Dei Mille, la prima palestra forlivese, quella già dell’Opera Nazionale Balilla. Minima nelle misure, ma al coperto.
Nel 1961/62 la Libertas si avvicinò con decisione alla serie A, ma venne sconfitta dalla Fortitudo nel girone di ritorno. E ci fu un ricorso: pare che un giocatore bolognese fosse rimasto in campo nonostante i 5 falli. Il ricorso non fu accolto e il seguente spareggio fu vinto dalla squadra felsinea.
La serie A, la seconda serie, venne conquistata nella palestra dell’Edera di viale della Stazione. Il campionato era quello 1962/63. Il cambio del campo da gioco venne determinato dalla maggiore disponibilità di spazio da destinare al pubblico. Chi conosce la palestra dell’Edera (quella con le vetrate su viale Marconi) senza dubbio sorriderà. La squadra era ancora in mano a Guerrieri. Ecco la formazione: Benzoni, Landi, Antoniazzi, Bitelli, Gnudi, Ugolini, Bonauguri, De Fanti, Bonvicini, Degli Esposti. L’anno successivo Forlì agguantò la permanenza in A grazie ad una decisiva vittoria casalinga contro Reggio. Nell’occasione l’Edera superò abbondantemente il limite di capienza e un centinaio di forlivesi, esclusi dallo spettacolo, ascoltò la gara in un locale attiguo grazie ad un impianto acustico e ad un cronista improvvisato.
La Dante Alighieri di viale Italia, oggi non omologabile neppure per i campionati giovanili, fu la palestra in cui la Libertas (sponsor Becchi) conquistò la promozione alla massima serie nel 1966/67. La storica formazione: Zagnoli, Marisi, Berlati, Plotegher, D’Amico, Nardi Capelli, Landi, Conti, Tesoro, De Fanti. All. Ranuzzi. I festeggiamenti per il grande salto, dopo un chiassoso carosello per le vie cittadine, approdarono ai piedi di Saffi per la foto della promozione, un rito che si ripeterà negli anni a venire. Ma la massima serie 1967/68 fu però solo un’apparizione. Nella penultima di campionato la Libertas vantava 10 punti, la Fortitudo 12, c’erano speranze, ma i bolognesi fecero proprio il derby cittadino ai danni della Virtus Candy e l’ultima vittoria forlivese divenne inutile. In quel primo anno del Villa Romiti, il palazzetto dello sport realizzato appositamente dall’amministrazione comunale, si dovette quindi registrare un’immediata retrocessione. Forlì si ritrovò nuovamente in Serie B (la seconda serie) per alcune stagioni. Becchi 1967/68, Iris 69/70, Libertas 70/71, Libertas 71/72, Libertas 72/73, Brina 73/74. Ma nel 1974 nacque la A2 alla quale Forlì fu ammessa. Poi, nella stagione 76/77, la Libertas con lo sponsor Jollycolomani disputò il primo campionato di A1.
Quanti stranieri hanno calcato, con la Libertas Forlì, il palco del grande teatro cestistico italiano? Veramente tanti. Alcuni di loro sono ricordati da libri importanti, altri invece vengono appena citati nelle pagine degli almanacchi, tutti però meritano di essere ricordati. Doo Doo Mc Adoo, Gorilla Darryl Dawkins, il signore degli anelli Toro Lansberger, la pantera Rod Griffin, piedi d’argilla Corzine, Kenny Beck’s Williams, cavalletta Singleton, il gatto e la volpe Fox e Gattison, Ernestone Wansley, Sugar Ray Richardson, Wrech (naufragio) Smrek… E Steve Mitchell, per tutti Steve. Nella tabella che segue sono tutti elencati.
Non sono invece elencati tutti gli italiani. Per ovvie ragioni di spazio. Ma vogliamo comunque ricordarne alcuni: Renzo Bariviera (208 presenze in Nazionale), Roberto Cordella (14 presenze in Nazionale), Leonardo Sonaglia, Lino Lardo, Lauro Bon, Marco Lamperti, Davide Ceccarelli, Marco Bonamico (154 presenze in Nazionale), Luigi Mentasti, Stefano Attruia, Juan Manuel Moltedo, Andrea Niccolai (65 presenze in Nazionale. Giocatore italiano che più di tutti ha segnato per Forlì).
E molti “forlivesi”: d’origine o “adottati”. Innanzitutto Franco De Fanti: il “capitano”, regista eccelso e mano morbidissima; Franco Tesoro: forte guardia tiratrice di origine bolognese; Adolfo Marisi: implacabile cecchino che in maglia Jollycolombani sarà capace di segnare più punti di molti stranieri del campionato. I tre giocatori appena citati furono protagonisti sia della promozione in serie A (la prima serie) della Becchi che della prima stagione nella massima serie (1967/68). Vito Fabris: di Santa Sofia, ala “schiacciatrice” dalle gambe esplosive e dalla mano morbida approdato in prima squadra nel 1971; Pier Angelo Rosetti detto “Piccolo”: moderno play inarrestabile in B, A2 e A1, con le prime apparizioni in prima squadra, giovanissimo, già nella prima serie A del 1967; Maurizio Lasi: play classico con tanti anni in serie A da giocatore dal 1975 e poi da allenatore; Silvano Dal Seno: di Cologna Veneta, approdato in A1 a 17 anni nella stagione di A1 al fianco di Bariviera e Mitchell e con una lunga carriera professionistica ricca di successi; Maurizio Solfrizi: guardia brindisina tal tiro preciso dal 1976; Corrado Fumagalli da Cantù, nella stagione 1987/88, spettacolare play dal tiro pesante e dall’assist facile.
Assieme a loro, nello specchietto che segue, viene proposta l’ambientazione tecnica delle rispettive stagioni in serie A, con l’allenatore, la categoria e lo sponsor. Infine è parso doveroso completare il quadro citando il presidente. Anche per ogni “non giocatore” in elenco ci sarebbero molte storie da raccontare: Renzo Paganelli, forlivese, miglior allenatore dell’anno in serie A nella stagione 74/75, Romano Tramonti Consigliere federale e di Lega, Achille Galassi, a lui è dedicato il Palafiera… E molti ancora non compaiono in queste insufficienti righe, ognuno con un ruolo diverso nella storia del team: da consigliere a magazziniere, da manager a preparatore. Battistini, Monti, Ragazzini… E Alocchi, Borra, Piazza, Ricci. Il Puma, Ruffilli, e la ditta Famos che creò il primo cardigan della Jolly…. E Maurizio Gherardini che ebbe il talento per “volare” oltre Oceano. Tutti con ruoli diversi, da protagonisti a semplici comparse, ma tutti attori di una storia che il tempo ha trasformato in mito.
Nel maggio del 2011, presso Mega Forlì di corso Della Repubblica, è stata realizzata una mostra il cui titolo, non a caso, fu: “Basket Indimenticabile – Libertas Pallacanestro Forlì, da Storia a Mito”.
Stagione | Sponsor | Serie | Stranieri | Allenatore | Risultati | Presidente |
67/68 | Becchi | A | Gennari | Ranuzzi (Fava) | 11° retrocessa in B | Gino Mattarelli |
74/75 | Jollycolombani | A2 | Mitchell | Paganelli (Zappi) | 1° in A2, 8° poule scudetto | Gino Mattarelli |
75/76 | Jollycolombani | A1 | Mitchell | Ozer, Paganelli | 7° | Gino Mattarelli |
76/77 | Jollycolombani | A1 | Mitchell, Raffin “oriundo” | Paganelli | 10° retrocessa in A2 | Romano Tramonti |
77/78 | Jollycolombani | A2 | Mitchell, Anderson | Lombardi (Perini) | 7° | Franco Canessa |
78/79 | Jollycolombani | A2 | Griffin, Carlson | Cardaioli | 2° promossa in A1 | Franco Canessa |
79/80 | Jollycolombani | A1 | Anderson, Hackett | Cardaioli | 8° | Franco Canessa |
80/81 | Recoaro | A1 | Hackett, Griffin | Rinaldi | 10° | Ebro Bondi |
81/82 | Recoaro | A1 | Griffin, Iavaroni | Rinaldi (Bocci) | 12° retrocessa in A2 | Ebro Bondi |
82/83 | Acquabrillante | A2 | Griffin, Shelton | Asteo | 12°, 4° in A2 promossa in A1 | Achille Galassi |
83/84 | Latini | A1 | Griffin, Moffett, Phillips, Harper | Asteo | 14° retrocessa in A” | Achille Galassi |
84/85 | Latini | A2 | Griffin, Landsberger | Cardaioli | 6° | Achille Galassi |
85/86 | Jollycolombani | A2 | Engler, Teachey, Griffin, Landberger | Cardaioli | 12° | Achille Galassi |
86/87 | Jollycolombani | A2 | Landsberger, Restani | Pasini | 8° | Achille Galassi |
87/88 | Jollycolombani | A2 | Landsberger, Cattage, Ebeling, Singleton | Pancotto | 5° | Achille Galassi |
88/89 | Jollycolombani | A2 | Wansley, Ballard, Fox, Gattison | Pancotto | 12° | Achille Galassi |
89/90 | Jollycolombani | A2 | Fox, Smrek, Garrett | Bernardi | 16°, 9° in A2 promossa in A | Achille Galassi |
90/91 | Filanto | A1 | Fox, Allen, McAdoo, Griffin | Bernardi | 13° | Achille Galassi |
91/92 | Filanto | A1 | Corzine, Higgins, Corzine, McAdoo, Godfread | Casalini (Giovannetti) | 16° retrocessa in A2 | Achille Galassi |
92/93 | Telemarket | A2 | Dawkins, Lock | Pasini | 7° | Giorgio Corbelli |
93/94 | Telemarket | A2 | Dawkins, Rogers | Pasini (Millina) | 6° | Roberto Rozzi |
94/95 | Olitalia | A2 | English, Williams | Michelini (Melillo) | 2° promossa in A1 | Angelo Rovati |
95/96 | Olitalia | A1 | Scott, Bryson, Williams | Melillo | 11° | Angelo Rovati |
96/97 | Carne Montana | A1 | Abram, Maslarinos, Dreliosiz, Williams, Grant, Witfield, Bol | Mangano (Pillastrini) | 14° retrocessa in A2 | Sergio Mazzi |
97/98 | Carne Montana | A2 | Fox, Bewer | Pillastrini | 6° | Sergio Mazzi |
98/99 | Carne Montana | A2 | Richardson, Mujezinovic, Monroe, Martinez | Pasquali | 6° | Sergio Mazzi |
Bibliografia:
Marino Mambelli. Libertas Pallacanestro Forlì. I numeri, le storie, i personaggi che hanno fatto grande una città. Editrice La Mandragora. Imola 1996.
Basket Indimenticabile: Libertas Pallacanestro Forlì, da Storia a Mito. Numero unico di Pressing che accompagnò la mostra omonima presso Mega Forlì. Forlì, 27 maggio 2011.