CA’OSSI (QUARTIERE)

Divisione dei quartieri valida fino al 30/09/2015. Mappa di base tratta dal sito ufficiale del Comune di Forlì: www.comune.forli.fc.it. Elaborazione grafica Forlipedia.
Divisione dei quartieri valida fino al 30/06/2021. Mappa tratta dal sito ufficiale del Comune di Forlì: www.comune.forli.fc.it.
Divisione dei quartieri valida dal luglio 2021. Mappa ufficiale fornita dall’Ufficio SIT del Comune di Forlì.
Lo stemma della famiglia Ossi alla quale si vorrebbe attribuire l’origine del toponimo Ca’ Ossi. Immagine tratta da “Supplemento Istorico dell’Antica Città di Forlì”. Sigismondo Marchesi 1678.

La ricerca di una proprietà della famiglia Ossi nel territorio del quartiere protagonista di questo testo è stata lunga, impegnativa e non ha dato frutti: nulla che potesse accostare l’origine del nome “Ca’ Ossi” al nobile casato forlivese. Non una casa, non un podere. Non possiamo quindi ipotizzare che il toponimo Ca’Ossi derivi da una possessione della famiglia Ossi. La località risulta di recente identificazione. Non ci sono mappe con riferimenti grafici e i documenti antichi non la citano, come succede invece per Pianta, Cava, Ronco, Selva, Ravaldino, Schiavonia… Nulla nel Libro Biscia di San Mercuriale (884 – 1200), nulla da Giovanni di Mastro Pedrino (1411 – 1464) e neppure dal Supplemento Istorico del Marchesi (1678). No il Rosetti (1894) no il Casadei (1926). Insomma, chi scrive queste righe non ha trovato nulla.

Il toponimo entra nell’uso comune alla fine degli anni ’30 del XX secolo: non come Ca’Ossi, ma come Caiossi. Case Caiossi è infatti la scritta che appare sugli elaborati tecnici dell’Istituto Fascista Autonomo delle Case Popolari redatti per la realizzazione del villaggio Alessandro Mussolini (oggi villaggio Matteotti). In una tavola generale dal titolo “Villaggio Rurale”, sul bordo destro e con orientamento parallelo all’odierno viale Dell’Appennino, troviamo appunto la scritta Case Caiossi (vedi immagine). Un esame attento della posizione e dell’orientamento della scritta ci fa capire che “Villaggio Rurale” e Case Caiossi sono due cose diverse. La scritta Case Caiossi va infatti a individuare il piccolo nucleo di edifici che costeggia il viale Dell’Appennino, sulla destra per chi viene da Forlì, fino all’incrocio con via Ponterabbi. Un documento ufficiale della Commissione toponomastica del 1951 ci fornisce la conferma con un’informazione importante, il villaggio Matteotti viene infatti individuato in “località Caiossi”. Le Case Caiossi erano quindi state popolarmente promosse a toponimo (nome del luogo).

Le “Case Caiossi costeggiano la strada “per Predappio”, proprio di fronte all’ingresso del villaggio rurale. Tavola di progetto. Archivio ACER FC, Sezione lucidi.

Probabilmente le Case Caiossi sono poco più vecchie del villaggio Mussolini che fu inaugurato nel 1938. Le mappe dello Stato pontificio, che recano aggiornamenti fino ai primi del ‘900, non riportano infatti alcun edificio in quella posizione, ma i rilievi d’impianto del Catasto moderno, che furono pubblicati tra il 1921 e il 23, dimostrano chiaramente la loro presenza.

Ma perché le abitazioni portavano quel nome? Lo storico Franco Zaghini avanza un’ipotesi plausibile (non sappiamo se per conoscenza diretta o per supposizione). Così scrive: dal soprannome di un signore “Caiossi” che abitava nell’attuale viale Dell’Appennino nei pressi del vecchio ponte che valicava il canale per giungere a Vecchiazzano si passò ad indicare il piccolo borghetto che si era poi formato presso la sua casa. E noi, assecondando Zaghini, oggi ci divertiamo a disegnare un immaginario identikit del signor Caiossi affidandoci a ciò che racconta il dizionario Romagnolo-Italiano Ercolani: Caj – vano interiormente cavo. Os – osso. Semplicemente unendo i due vocaboli otteniamo CaiOs. Osso Buco? Il signor Caiossi era un macellaio e la scritta era la sua insegna?

Ma esiste una testimonianza diretta. Straordinaria. Un abitante del quartiere, che chi scrive queste righe ha avuto la fortuna di incontrare qualche anno fa ad una conferenza, mi raccontò della presenza di una scritta bianca CAIOSSI dipinta sulla parete di una casa. L’iscrizione era visibile a chi proveniva da Forlì. La persona è Giovanni Gramellini che, raggiunto nuovamente, ci ha raccontato la vera storia di Caiossi, o meglio, dei Caiossi. Federico Gramellini era il bisnonno di Giovanni. Fu lui a costruire la prima casa del piccolo sobborgo e a portare la famiglia ad abitare quel luogo lontano da ogni centro abitato. Una famiglia che possedeva un soprannome destinato a diventare importante: Caiossi. I figli di Federico: Pietro ed Erminio, costruirono a loro volta le proprie case dando così origine al borghetto, alle Case Caiossi. Giovanni conferma inoltre la nostra ipotesi: i Caiossi erano Macellai.

Ma quella scritta bianca e spavalda tracciata sulla parete della casa era l’insegna artigianale dell’attività commerciale? O era proprio la segnalazione della località? Qualsiasi sia la risposta, il termine Caiossi, che da tutti viene considerato una simpatica pronuncia dialettale dei nostri anziani, in realtà è il primo nome del nostro quartiere. Il nome vero.

Oggi però il nome del quartiere, in barba all’assenza di una proprietà Ossi, è Ca’ Ossi. In un documento del Comune di Forlì del 1950 troviamo ancora scritto Caiossi (detto anche rione Ravaldino esterno). E ancora lo troviamo nel ’51. Ma col tempo i due nomi cominciano a convivere e a sovrapporsi. Quando il piccolo agglomerato sorto attorno alla casa del “macellaio” si amplierà al punto di diventare un popoloso quartiere, a prendere il sopravvento sarà però il nome più “sofisticato”: quel Ca’ Ossi che sembra derivare dalla nobile famiglia forlivese. Ancora Franco Zaghini commenta la strana trasformazione: Volontà nobilitatrici delle Commissioni toponomastiche hanno riferito ad una illustre famiglia Ossi la paternità del nome della località che però dai vecchi abitanti non era mai chiamata Ca’ Ossi, bensì Caiossi. Fu chiaramente un errore.

Marino Mambelli

Ringrazio sentitamente per la preziosa collaborazione: Acer FC, Luigi Campagna, Giovanni Gramellini, Marina Ulivi, Gabriele Zelli.

Bibliografia:
AAVV. Ca’ Ossi. L’Almanacco editore. Forlì. 2021.

Voci correlate al quartiere Ca’ Ossi

Ca’ Rossa (via)

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