La battaglia di Dogali, tristemente ricordata come la battaglia dei 500 caduti, è una delle più conosciute del periodo coloniale italiano della fine dell’800. Era, per l’esattezza, il 26 gennaio 1887.
L’invasione di Massaua da parte dell’Esercito italiano non trovò riscontri diplomatici nelle trattative col negus e, in seguito ad ulteriori occupazioni, la reazione delle forze locali divenne sempre più decisa. Il 25 gennaio 1887 molte migliaia di uomini, con in testa il ras Alula, assediarono una fortificazione italiana, ma le truppe comandate dal colonnello De Cristoforis resistettero all’attacco infierendo dure perdite agli assaltatori. Il giorno successivo, però, la colonna guidata dallo stesso colonnello, a scorta dell’approvvigionamento dei militari, fu attaccata sull’altopiano di Dogali. La valorosa difesa dei soldati italiani non fu sufficiente a superare il tragico scontro e i morti furono oltre 400. Solo poche decine di militari si salvarono dall’assalto delle forze armate locali.
Quattro furono i forlivesi che persero la vita in quello scontro: Giovanni Albonetti, Gaetano Bedei, Vincenzo Brasini, Ermenegildo Siboni.
Anche tra i pochi sopravvissuti (probabilmente 80) ci fu un militare di Forlì: Luigi Zoli.