“Il Seme – periodico quindicinale per l’istruzione e la difesa della povera gente”, aveva la direzione e l’amministrazione al numero 9 di corso Mazzini. Il suo direttore responsabile era Vitaliano Arturo Camprini e veniva stampato dalla Società Tipografica Forlivese con sede in via Flavio Biondo. Iniziò le pubblicazioni nel 1936 e le terminò nel 1960.
Era un giornale locale di stampo repubblicano i cui argomenti principali erano la politica e la critica civile. Vignette umoristiche e barzellette accompagnavano testi per lo più ironici con sfondi critici e taglienti nei confronti delle Amministrazioni, del Governo e della società. Alcuni erano i personaggi di fantasia a cui il direttore si affidava per dare consistenza alla critica: Marcantonio, La Tugnina, Salinzucca, Menco…
“Il Seme” sopravviveva anche (soprattutto) grazie alle offerte che provenivano da cittadini, romagnoli innanzitutto, ma anche di altre regioni. Da Pisa, ad esempio, Roma, Jesi, Parma… giungevano soldi che il direttore chiamava Il Concime per il Seme. Perché il Seme viva e continui la sua battaglia, scrivono da San Mauro Pascoli. Un gruppo di operaie repubblicane assieme donano ben 1000 Lire nel 1947. Cento Lire da Formignano di Cesena: Amici e simpatizzanti salutando Arturo Camprini… E poi alcune sezioni repubblicane.
L’esemplare che viene riportato a corredo del capitolo è il numero 14 dell’anno XI e porta la data del 25 settembre 1947. L’abbonamento annuale costava 100 Lire.