Nadia Bagnoli. Oltre il mio nome, Storie e memorie di quell’estate. Ilmiolibro, Torino 2024. Prefazione di Mario Proli e Gabriele Zelli.
Nadia Bagnoli ricostruisce la storia dell’eccidio perpetrato per rappresaglia dai nazifascisti il 26 luglio 1944 a Pievequinta. In seguito all’uccisione di un soldato tedesco vennero prelevati sette antifascisti e partigiani dal carcere di via Della Rocca e altri tre dall’ex brefotrofio e fucilati sulla Cervese all’incrocio con la strada che porta alla Pieve dei Santi Pietro e Paolo, oggi via Del Cippo.
L’autrice ha compiuto un pregevolissimo lavoro nell’ambito della Liberazione di Forlì per ricostruire in modo approfondito le storie delle dieci persone uccise. Questi i loro nomi: Don Francesco Babini, Riziero Bartolini, Alfredo Cavina, Antonio Lucchini, Biagio Molina, William Pallanti, Edgardo Ridolfi, Mario Romeo, Antonio Zoli, Luigi Zoli. Alcuni di loro abitavano nel territorio di Forlì, altri invece erano vittime di rastrellamenti avvenuti nel territorio di Verghereto e nella valle del Senio.
Bagnoli dedica il capitolo finale al soldato tedesco, un caporalmaggiore con incarico di portaordini che, per motivi rimasti finora ignoti, fu ucciso in quella tragica giornata del ’44. Oltre alla necessità di carattere storico, il capitolo dedicato al soldato tedesco ucciso, alla sua provenienza e all’obbligo che lo aveva portato a combattere in Romagna nei ranghi di un esercito occupante, contribuiscono a rendere evidente l’assurda brutalità della guerra, di ogni guerra, che porta a combattere spesso persone che nulla hanno a che fare con le decisioni di chi le guerre, le scatena, le asseconda, le sfrutta.