Alvaro Lucchi è un pittore di successo e un saggista forlivese. Vive e lavora nello studio al n. 77 di corso Armando Diaz.
Il percorso artistico di Alvaro Lucchi ebbe inizio dall’incontro con il pittore bolognese Sergio Vellani, suo professore di disegno alle Scuole Medie inferiori, che lo indirizzò agli studi artistici per le innate capacità che aveva individuato nel giovane allievo. Lucchi però non seguì subito i consigli del docente e intraprese studi tecnici che lo portarono a sviluppare una carriera professionale prima come progettista di elettrodomestici presso lo stabilimento forlivese Becchi, quindi in Enel dove concluse l’attività professionale nel 1998 come Capo agenzia. Ma Lucchi non abbandonò mai la pittura. Aprì il primo studio nel 1975 in via Bufalini, per poi trasferirsi in piazzetta Bernardi Novacula ed infine in viale Dell’Appennino. Nel 1998 ha inaugurato lo studio di corso Diaz.
Per i primi anni la formazione artistica di Lucchi fu quindi di autodidatta. Negli anni Settanta riprese però i contatti con Vellani, che aveva scoperto magnifico colorista e pittore di figura. Frequentò con assiduità il suo studio bolognese per approfondire il condiviso interesse per la figura ed il nudo, unendo a questa esperienza anche la frequentazione, come portoghese, alle lezioni di pittura presso l’Accademia di Bologna.
I temi e la poetica di Lucchi maturarono partendo da una pittura che risentiva profondamente della lezione sull’impressionismo francese, figurativa e di paesaggio. Inizialmente è stato pittore en plein air, alternando al paesaggio all’aperto lo studio della figura al cavalletto. Durante e dopo gli studi accademici ha abbandonato la pittura impressionista per una ricerca più attenta e meno emotiva. Interiore. Realizzata attraverso la figura, il nudo e la natura morta che spesso nelle sue opere l’artista fa convivere.
All’attività di cavalletto, Alvaro Lucchi oggi affianca studi ed approfondimenti riguardanti la Storia dell’Arte, artisti del passato e artisti contemporanei. Nel 2024 ha pubblicato, frutto di vent’anni di ricerche, la Guida raccontata del Cimitero monumentale di Forlì. Si tratta di un importantissimo saggio che esplora il delicato argomento sotto il profilo artistico, storico e di costume.
Di lui hanno scritto numerosi critici d’Arte: Silvia Arfelli, Flavia Bugani, Enzo Dall’Ara, Rosanna Ricci, Serena Vernia. Del 1977 è la sua prima mostra collettiva alla Quadreria Spada di Forlì con gli amici Alves Missiroli, Piero Maestri e Paolo Maltoni. Dal 1990 al 2023 ha esposto a personali, collettive e ha partecipato a concorsi. Per il carattere schivo che lo contraddistingue ha però da sempre preferito la pittura in studio e la ricerca d’archivio.
Nel 2014, con Alberto Bondi e Flavia Bugani ha curato il catalogo della Mostra Roberto de Cupis scultore architetto e pittore per la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Dallo stesso anno, in collaborazione con l’Associazione Auser, conduce presso il Centro operativo di Forlì in Via Curiel 51, il Corso di pittura e disegno per adulti. Nel 2016 ha curato con Alberto Bondi e Flavia Bugani, la mostra Giuseppe Casalini – La forza della materia fra vero, spiritualità e bellezza per Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.