Il vecchio convento dei Gesuiti, eretto lungo l’attuale via Firenze in località San Varano, fu acquistato da conte Tommaso Saffi che ne fece la propria residenza estiva.
La villa ha oggi un grande valore storico e politico poiché, nel totale coinvolgimento degli ideali mazziniani, fu abitata dal nipote del conte Tommaso, il triunviro della Repubblica Romana Aurelio Saffi e dalla moglie Giorgina Craufurd. Aurelio Saffi mori proprio in questo edificio il 10 aprile 1890.
La grande attività politica svolta nella villa è ancora oggi raccontata da quelle stanze dagli arredi, dai soprammobili e il materiale documentale. La ricca biblioteca racchiude anche un’importantissima raccolta di quotidiani. La villa fu anche la sede di riunioni carbonare indicate con linguaggio cifrato come Vendita dell’Amaranto.
Il complesso architettonico comprende anche una casa adibita ad abitazione del custode, un edificio non utilizzato, una grande rimessa, un’antica conserva e un parco molto interessante. L’intero complesso è stato acquistato dal Comune di Forlì nel 1988 dagli ultimi discendenti della famiglia Saffi. Per rendere la villa accessibile al pubblico, con l’intento di restituirle il sapore di dimora ottocentesca di campagna, nonché abitazione di un personaggio fondamentale del nostro Risorgimento, il Comune ha eseguito un restauro sulle strutture architettoniche e sul mobilio. In alcuni ambienti i mobili originali sono stati integrati con pezzi del periodo, mentre dal Museo del Risorgimento sono stati trasferiti interessanti cimeli di Aurelio Saffi ed oggetti appartenuti a Giuseppe Mazzini. L’inaugurazione della casa/museo porta la data del novembre 2002.
Villa Saffi, Via Firenze n. 164. E’ visitabile su appuntamento. Per i disabili è possibile la visita nel solo piano terra.
Per saperne di più:
per informazioni e prenotazioni. Visita il sito ufficiale.
Umberto Foschi, Antiche Ville della Provincia di Forlì. Realizzazione a cura dell’Ente Provinciale per il Turismo di Forlì. Seconda edizione. Graficoop Bologna. 1978.