IL VENDITORE DE’ LUNERI DI SMEMBAR

di Marino Mambelli

Boniforti, il poetico venditore ambulante de “Luneri di Smembar”. Foto Massimo Zattoni. Dicembre 1984.

Questa voce di Forlipedia porta nel titolo e Luneri di Smembar, il famoso lunario/calendario prodotto in riva al Lamone e diffusissimo in tutta la Romagna, ma a motivare una presenza tutta faentina nell’enciclopedia del territorio di Forlì è stato un personaggio indimenticabile che si chiamava Boniforti. Anche Boniforti non era forlivese, eppure i successori di Livio non l’hanno di certo dimenticato. Era lui il famoso e caratteristico venditore del lunario. Un personaggio unico e speciale che nei giorni di mercato s’incontrava sotto il loggiato del Comune in piazza Saffi.

Che si chiamasse Boniforti lo abbiamo appreso da Olivero Casanova titolare della Tipografia Faentina Editrice che ancora oggi produce il fortunato calendario. Lo ricorda perfettamente. Alto, magro e dotato di enorme energia, al momento della stampa annuale de’ Luneri di Smembar si presentava in tipografia per acquistare personalmente le copie che poi avrebbe rivenduto in tutti i mercati della Romagna. Vestiva con un cappotto o con un giubbotto all’interno dei quali custodiva un buon numero di lunari di riserva che avrebbe utilizzato nel momento in cui la sua vecchia cartella a tracolla si fosse vuotata. Completava la poetica figura d’altri tempi un numero del giornale ripiegato messo in mostra sulla testa grazie ad una fascia che lo tratteneva sulla fronte. Con quella trovata ingegnosa, l’instancabile e familiare Boniforti appariva altissimo. Era impossibile non notarlo. Era impossibile dimenticarlo.

Il fotografo forlivese Massimo Zattoni catturò la sua immagine nel dicembre del 1984 con un’istantanea che lo ritrae in piena azione sotto il Municipio. Si tratta di un’immagine perfetta. Una testimonianza di vita: vera e dura. Un’icona di Romagna. Quanto lo stesso Luneri.

E “Luneri di Smembar” 1869. Forlì, biblioteca Aurelio Saffi, fondo Piancastelli. P.GF 05 046.

E’ Luneri di Smembar – racconta proprio la Tipografia Faentina sul sito dell’azienda che nel 2020 ha celebrato i cento anni di attività – nacque la notte di S. Silvestro del 1844 durante una riunione di artisti che erano riuniti nell’Osteria di Marianàza a Faenza per festeggiare l’anno nuovo, in modo modesto, come era costume a quei tempi. Al termine della serata, mancavano i quattrini per pagare l’oste, allora uno della combriccola (l’artista e scenografo Romolo Liverani) si fece portare un foglio di carta e su di esso disegnò un uomo dal vestito a brandelli a cavalcioni di un magro ronzino seguito da altri personaggi anch’essi malmessi: era il generale degli Smembri che si dirigeva verso la Locanda della Miseria. Poi il Liverani, assieme ai suoi amici, scrisse sul foglio un «Discorso generale» nel quale faceva profezie e pronostici sulle stagioni e sugli avvenimenti politici. Finito il lavoro, gli artisti consegnarono il foglio all’oste esclamando: «Prendi, sarà la tua fortuna». Ed è stata davvero un’impresa fortunata la pubblicazione di questo Lunario; iniziatosi nel 1845 col nome di Lunario Faentino e proseguito poi dal 1847 col nome attuale di Lunêri di Smémbar ora il popolarissimo Lunario viene distribuito in tutta la Romagna. Ogni romagnolo lo affigge in casa o nella bottega dove lavora.

Il Lunario, oltre a contenere notizie sulle fasi lunari “necessarie” ad una buona pratica contadina, presenta il calendario, i santi romagnoli, le feste religiose… Un po’ di satira, un po’ di politica, le storie umoristiche e la zirudela: un componimento lirico in versi. E tanto bel dialetto romagnolo. Il successo della pubblicazione fu eccezionale, e’ Luneri non mancava mai nelle stalle romagnole accanto all’immagine sacra di Sant’Antonio e nelle cucine.
Ancora oggi il moderno foglio a colori è un pregiato biglietto da visita dell’editore faentino.

E “Luneri di Smembar” 1989. Forlì, biblioteca Aurelio Saffi, fondo Piancastelli. P.GF 05 046

Il Nuovo Vocabolario Romagnolo Italiano dell’Ercolani ci spiega cosa significa Smémbar: Povero diavolo. Per via del faentino Luneri di Smembar è diventato sinonimo di ubriacone, poiché i personaggi di quel lunario sono poveri diavoli sempre alle prese con fiaschi e damigiane di vino.

Un sentito ringraziamento a Oliviero Casanova titolare della Tipografia Faentina, ai bibliotecari del fondo Piancastelli della biblioteca Saffi di Forlì e a Gabriele Zelli per la cordiale collaborazione.

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