All’interno della chiesa di Santa Maria Assunta di Carpena è collocata una statua in cartapesta dipinta e legno che rappresenta la Madre con il Bimbo in braccio in atto di trattenere tra le dita della mano destra una cintura oggi non più presente. Si tratta di una Madonna della Cintura o della Consolazione proveniente, con molta probabilità, dalla soppressa chiesa di San Domenico di Forlì. Franco Zaghini la attribuisce alla bottega dei Graziani di Faenza (XVIII – XIX).
Quando nel 1931 la parrocchia istituì la processione annuale in onore della Madonna, il culto a Lei dedicato era già in vigore da secoli. Risale infatti al 15 maggio 1716 l’istituzione della Compagnia della Madonna della Cintura. Tale congregazione si accostò alla Compagnia del Santissimo Sacramento già esistente nella chiesa. I membri delle due confraternite sfilarono assieme alle cerimonie indossando un saio ed un cappuccio che ne celava l’identità.
Ancora oggi, in occasione della festa parrocchiale che si tiene ogni anno nella prima settimana di settembre, il sabato sera si muove la processione che dalla chiesa accompagna la Madonna verso il centro di Carpena dove viene svolta la santa Messa. In quella settimana la bellissima statua viene tolta dalla teca e appoggiata affianco all’altare.
La Madonna della Cintura.
1) Tommaso giunse il ritardo a Gerusalemme e non fu presente all’assunzione di Maria in cielo. E Lei lasciò cadere la propria cintura che fu accolta dall’apostolo. Un’altra versione racconta che Tommaso fece scoperchiare il sepolcro per contemplare le spoglie di Maria. Ma al suo interno trovò solo la cintura.
2) Santa Monica, madre di Sant’Agostino, imitava in tutto Maria tanto da chiederle come si sarebbe vestita nei giorni di vedovanza. La Vergine le apparve poco dopo coperta da una veste semplice, dimessa e penitenziale stretta da una povera cintura. La slacciò e la donò a Santa Monica raccomandandosi di portarla sempre e di suggerire tale pratica ai fedeli. Il primo ad accogliere il rito fu S. Agostino.
Un ringraziamento per la preziosa collaborazione a Don Antonio Paganelli e alle volontarie della chiesa di Carpena.
Bibliografia:
Franco Zaghini. Carpena un millennio di storia. Tipografia Moderna, 1991.
Associazione storico culturale Sant’Agostino.
Parrocchie di Budrio.