CAIO CASTRICIO CALVO DETTO L’AGRICOLA

Iscrizione di C. Castricius Calvus. Da via Giova a Forlì. Museo archeologico. Immagine tratta dal pieghevole divulgativo “Epigrafia del villaggio, segni dal forlivese” edito dal Comune di Forlì.

Il museo Archeologico di Forlì, oggi purtroppo chiuso al pubblico, custodisce un prezioso lapidario romano. Il monumento più interessante della raccolta è l’iscrizione di C(aius) Castricio f(ilius) Calvus Stellatina l’Agricola, un pezzo dell’età augustea (44 a.C. – 14 d.C.) ritrovato in via Giova nel quartiere Schiavonia. Luciana Prati, curatrice della mostra dal titolo “Epigrafia del villaggio, segni dal forlivese” realizzata nelle sale del palazzo Albertini nel 1990, lo definisce uno dei dei testi più interessanti per la storia sociale e della mentalità di un lungo momento dell’evo antico. 

Tribuno militare di una legione che le lacune dell’iscrizione marmorea non consentono di conoscere, Caio Castricio si ritirò con la famiglia nel territorio forlivese dedicandosi alla gestione di un’azienda agricola e di industrie.

Oltre alla descrizione “anagrafica” nell’iscrizione sono elencate una serie di prescrizioni etiche (praecepta) alle quali, secondo Castricio, devono attenersi coloro che hanno a cuore la famiglia e il lavoro dei campi: essere rispettosi degli dei, voler bene al padrone, onorare i genitori… L’iscrizione è dedicata a due liberti di cui lo stesso tribuno era patrono. Si tratta di [Ca]stricia C(ai) l(iberta) Helena e di L(ucius) Castricius L(uci) C(ai) libertus. Secondo l’incisione marmorea quindi, C. Castricio detto l’Agricola era una persona che dall’amore della sua terra e dalla fede nei valori familiari e padronali trovava la massima soddisfazione e il segreto per una vita serena. 

L’ipotesi che il toponimo fondiario Casticciano, che troviamo nel territorio di Bertinoro, possa avere origine proprio dalla famiglia del’ex tribuno è plausibile. La conferma della popolarità e dell’importanza del nome la riscontriamo nella presenza di un timbro di fornace laterizia che reca proprio il nome di quella “gente”.  

Bibliografia:
Giancarlo Susini (a cura di). Storia di Forlì 1 L’evo antico. Nuova Alfa Editoriale. cassa dei Risparmi di Forlì, 1989.
Luciana Prati. Epigrafia del villaggio, segni dal forlivese. Comune di Forlì, 1990.
Raffaele Turci. Guida al museo archeologico di Forlì. Pleion, 1962.

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