Un’importantissima deliberazione del Consiglio comunale dell’ottobre 1971 definì una nuova regolamentazione della circolazione dei veicoli nel centro storico e l’entrata in vigore della zona pedonale. La città di Forlì ne aveva un norme bisogno. Gli stenti imposti dalla seconda guerra mondiale e gli sforzi della ricostruzione avevano da tempo lasciato campo libero al crescente rinnovamento economico e piazza Saffi, specchio di quell’impennata di benessere, si era riempita di auto diventando un enorme parcheggio. In quel periodo il mercato ambulante di Forlì si svolgeva in piazza Del Carmine, nella piazza adiacente (non ancora occupata dalle abitazioni di via Maceri, via Nullo), e in piazza XX Settembre.
L’area pedonale, nata tra mille difficoltà e polemiche, per ampiezza e conformazione non si discostava di molto da quella attuale. Decisamente diversa era invece la viabilità. I quattro corsi principali (Garibaldi, Mazzini, Diaz e Repubblica) assunsero il senso unico di marcia e vennero destinati al transito verso l’esterno, mentre gli accessi al centro, e quindi alla zona pedonale, furono garantiti da strade meno importanti quali via Della Rocca, Romanello, Della Grata, Palazzola e, soprattutto, via Giorgio Regnoli che nei giorni di mercato diventava a dir poco caotica.